Bonus vacanze, scoperta truffa milionaria a Rimini: così la Gdf stana le frodi estive

Sono state individuate oltre 2.800 frodi e presentate oltre 50 querele per truffa. Come avveniva la frode e come sono stati scoperti

Pubblicato: 26 Agosto 2024 11:01

Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Le frodi finanziarie non vanno in vacanza. Negli ultimi giorni la Guardia di Finanza ha scoperto una frode milionaria che coinvolgeva il bonus vacanze, introdotto durante la pandemia dal governo Conte per sostenere il settore turistico colpito dai lockdown e che non esiste più dal 2022. A stanarli è stata la Guardia di Finanza di Rimini, che ha indagato 10 persone tra albergatori e imprenditori del settore turistico che tra il 2020 e il 2021 hanno frodato lo Stato intascando i 500 euro del bonus.

Le accuse sono di vario titolo per associazione a delinquere, truffa ai danni dello Stato e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

Come avveniva la frode

La frode è avvenuta tra il 202o e il 2021, il periodo in cui era attivo il bonus vacanze, un contributo economico erogato dallo Stato alle famiglie durante la fase più acuta della pandemia Covid per soggiornare in vari alberghi in tutta Italia e incentivare così la ripresa del turismo. Il bonus ora non è più attivo, essendo scaduto il 1° gennaio 2022.

I sequestri hanno coinvolto società che gestiscono sette noti hotel della riviera romagnola e hanno riguardato ingenti somme di denaro contante, orologi di lusso e gioielli. Dieci persone sono state indagate per associazione a delinquere, truffa ai danni dello Stato e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

La truffa era davvero articolata: prevedeva il trasferimento dei bonus vacanze tramite diverse piattaforme social. I codici, una volta trasferiti, venivano poi scaricati dalle strutture alberghiere per soggiorni fantasma, mai effettivamente avvenuti, e poi utilizzati per compensare le imposte o ceduti a fornitori come crediti d’imposta.

I crediti d’imposta continuano così a essere al centro di scandali. Dopo le frodi per miliardi di euro legate al bonus facciate, agli incentivi edilizi in generale, al Superbonus 110% e al credito d’imposta per l’Aiuto alla crescita economica delle imprese (Ace), anche il bonus vacanze è finito nell’elenco delle agevolazioni fiscali utilizzate in modo illecito. Questa estate, quattro anni dopo l’introduzione del bonus, è stata la Guardia di Finanza di Rimini a scoprire la frode.

Come sono stati scoperti: dalla ricerca sui social ai contatori

Le verifiche sono state particolarmente tecniche: i tecnici hanno monitorato i social network e analizzato i dettagli operativi delle strutture alberghiere, arrivando persino a esaminare i flussi di energia elettrica per dimostrare la non operatività delle strutture nei periodi in cui i bonus risultavano “incassati”. Alcune strutture ricettive risultavano addirittura chiuse per provvedimenti coattivi emessi dai Comuni di Rimini e Riccione.

Grazie alla vastità delle ricostruzioni, sono stati individuati oltre 2.800 bonus ottenuti illecitamente e collegati a più di 50 denunce per truffa presentate su tutto il territorio nazionale. Gli indagati dovranno rispondere a vario titolo di associazione a delinquere, truffa ai danni dello Stato e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

Bonus vacanze 2024, esiste davvero?

Come ormai da diverse estati ad oggi, il bonus vacanze rispunta sempre al centro delle cronache: sono solite apparire sui giornali notizie di bonus vacanze di 500 euro che si potrebbe ottenere entro la fine di giugno, ma è bonus che in realtà non esiste più.

Introdotto in piena pandemia dal governo Conte con il decreto Rilancio, il  vero bonus vacanze non ammontava nemmeno a 500 euro, ma poteva arrivare a tale cifra in base al numero dei membri della famiglia beneficiaria:

La sua scadenza era stata prorogata più volte, fino a quella definitiva del 31 dicembre 2021. È stata però emulata da alcune Regioni, che hanno deciso di offrire buoni sconto a chi decide di passare del tempo alla scoperta dei loro territori.

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