Aumentano i tassi di interesse dei mutui: ecco quanto e da quando

La BCE ha deciso di aumentare ancora i tassi di interesse. Obiettivo: riportare l’inflazione al livello target, anche a discapito di chi ha richiesto o vuole richiedere un mutuo

Pubblicato: 28 Settembre 2023 11:38

Federica Petrucci

Editor esperta di economia e attualità

Laureata in Scienze Politiche presso l'Università di Palermo e Consulente del Lavoro abilitato.

Il Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea (BCE) ha deciso di aumentare di un quarto i tassi di interesse, obiettivo: riportare l’inflazione al livello target, anche a discapito di chi ha richiesto o vuole richiedere un mutuo. Quali saranno le conseguenze di questa decisione? Come impatterà sui prestiti e la popolazione? Proviamo a fare il punto.

La decisione della BCE

Secondo quanto riportato in una nota stampa della BCE, le proiezioni macroeconomiche di settembre degli esperti tecnici, per l’area della Zona Euro (quindi Italia compresa), hanno registrato tassi di inflazione media pari al 5,6% nel 2023, mentre si stima che arriveranno al 3,2% nel 2024 e al 2,1% nel 2025. Quello che è emerso dall’ultima analisi, in pratica, è come le pressioni sui prezzi rimangono elevate, anche se si prevede in diminuzione già dal prossimo anno.

Per il Consiglio direttivo BCE, dunque, mantenere i tassi di interesse alti per un periodo sufficientemente lungo diventa necessario per dare un contributo sostanziale al tempestivo ritorno dell’inflazione a dei livelli considerati più “in target”. Da qui la decisione di alzare di 25 punti base il tasso pagato dalla BCE sui depositi bancari, portandolo così al 4,0%, il livello più alto raggiunto da quando è entrato in vigore l’Euro nel 1999.

Quindi, a seguito degli aumenti dei tassi di interesse decisi dal Consiglio direttivo, le condizioni di finanziamento si inaspriscono ulteriormente e, al momento, stanno già frenando sempre più la domanda. Il che, hanno spiegato gli esperti BCE, è un fattore importante per riportare l’inflazione al livello target. La logica è che: se chiedere un prestito costerà di più, allora saranno meno le persone in possesso di liquidità, quindi in questo modo di contrasta l’andamento al rialzo sei presti (a seguito del calo della domanda).

Quando scatta l’aumento dei tassi di interesse sui mutui?

Tassi di interesse relativamente elevati significano che gli acquirenti di case e coloro che stanno richiedendo un nuovo mutuo dovranno pagare molto di più rispetto allo stesso mutuo sottoscritto un anno o più anni fa.

Al momento le probabilità che i tassi di interesse sui mutui ricomincino effettivamente a scendere sembrano scarse. Di fatto, l’aumento dei tassi della BCE rende più costoso prendere in prestito denaro. Quindi, con l’aumento dei tassi deciso dalla Bce le rate dei mutui con molta probabilità cresceranno nei prossimi mesi.

Nello specifico, con il Consiglio direttivo ha deciso di innalzare di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della BCE, i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale saranno innalzati rispettivamente al 4,50%, al 4,75% e al 4,00%, con effetto dal 20 settembre 2023 (fonte monitoraggio BCE disponibile qui).

Di quanto aumentano le rate dei mutui?

Secondo un’analisi di Facile.it e Mutui.it, tenendo conto degli ultimi rialzi e delle proiezioni economiche, la rata di un mutuo medio a tasso variabile potrebbe arrivare a costare 760 euro, vale a dire il 66% in più rispetto all’inizio del 2022.

Cosa rischia l’Italia

I tassi di interesse così alti servono a contrastare l’inflazione, aumentando il costo del credito per gli acquisti dei consumatori, in particolare le case, ma aumentando anche i costi degli investimenti delle imprese in edifici e attrezzature. Ciò limita inevitabilmente la domanda di beni e, di conseguenza, l’aumento dei prezzi (che invece cresce se c’è tanta domanda e poca offerta). Il rovescio della medaglia è che gli aumenti dei tassi possono danneggiare la crescita economica se eccessivi.

I dati recenti sono stati pessimistici. Secondo le indagini di S&P Global, le principali economie europee – Germania, Francia, Spagna e Italia – hanno registrato una contrazione dell’attività nel mese di agosto nel settore dei servizi, anche dopo un’estate che a livello turistico è stata soddisfacente in Spagna e Italia. Inoltre, c’è un rallentamento della produzione globale che sta colpendo in modo particolarmente duro la Germania, la più grande economia europea.

Un altro fattore che pesa sulle prospettive è il calo di valore dell’euro rispetto al rafforzamento del dollaro USA, poiché gli investitori ritengono economicamente deboli ed esposte al rischio sia l’Europa che la Cina.

Quando la BCE ha iniziato a inasprire la politica monetaria, nel luglio 2022, il tasso di interesse per i depositi bancari era al minimo storico, ovvero a meno 0,5%, il che significa che le banche dovevano pagare per depositare in modo sicuro i propri contanti presso la banca centrale davvero molto meno rispetto a quanto pagano oggi con il tasso alzato al 4%.

La presidente della BCE, Christine Lagarde, non ha inoltre escluso un ulteriore aumento, se necessario, affermando che i tassi di interesse manterranno questi livelli restrittivi per un certo periodo. Ovvero fino a quando sarà necessario per evitare la recessione nella Zona Euro e contrastare l’inflazione.

Mutuo a tasso fisso o variabile? Come capire quale conviene di più

Oggi come oggi, quindi, è diventato davvero importante comprendere le differenze tra tassi di interesse variabili e tassi di interesse fissi se si sta considerando di chiedere un prestito.

Un prestito a tasso di interesse variabile è un prestito in cui il tasso di interesse applicato sul saldo in essere varia al variare dei tassi di interesse di mercato. Di conseguenza, anche i pagamenti varieranno: il lato positivo è che i rimborsi del prestito – quindi la rata mensile – diminuiscono quando i tassi di interesse scendono, quello negativo è che aumentano quando il mercato è instabile e registrati tassi in aumento (proprio come sta succedendo ora).

I prestiti a tasso di interesse fisso sono invece prestiti in cui il tasso di interesse applicato sulla rata rimarrà fisso per l’intera durata del mutuo, indipendentemente dagli andamenti del mercato e dell’economia in generale. La scelta di un prestito a tasso fisso dipende dalla situazione dei tassi al momento della stipula del prestito e dalla durata del prestito. In generale, se i tassi di interesse sono relativamente bassi, ma stanno per aumentare, allora sarà meglio bloccare il mutuo a quel tasso fisso. A seconda dei termini del contratto, il tasso di interesse sul nuovo prestito rimarrà lo stesso, anche se i tassi di interesse saliranno a livelli più alti. Se invece i tassi di interesse sono in calo, allora sarebbe meglio avere un prestito a tasso variabile. Man mano che i tassi di interesse diminuiscono, diminuirà anche il tasso di interesse sul tuo prestito.

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