Stanno per arrivare ai consumatori che ne hanno diritto, i rimborsi per gli aumenti unilaterali delle bollette di luce e gas degli scorsi anni, giudicati irregolari dalle autorità. I provvedimenti dovrebbero riguardare quasi 600mila utenti, tra persone fisiche e imprese, che hanno viste violate le proprie condizioni contrattuali a causa degli aumenti decisi dalle compagnie.
L’Autorità garante per la Concorrenza e per il Mercato ha stimato il 128 milioni di euro il totale dei risarcimenti che dovranno essere elargiti, mentre la stessa autorità ha multato le società che hanno applicato i rincari in modo unilaterale per ulteriori 15 milioni di euro.
Come si ottengono i rimborsi per le bollette
L’Autorità garante per la Concorrenza e per il Mercato ha ufficializzato l’inizio dell’elargizione dei rimborsi per gli aumenti unilaterali che alcune aziende di distribuzione dell’energia elettrica e del gas avevano applicato nel 2022, quando il prezzo dell’energia era salito molto a causa dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e delle conseguenti interruzioni delle forniture di metano da Mosca all’Europa.
Le aziende coinvolte furono tra quelle più importanti e con più clienti in Italia, tra cui:
- Enel Energia
- Eni Plenitude
- Acea Energia
- Iberdrola Clienti Italia
- Dolomiti Energia
- Edison Energia
Non tutti i clienti di queste aziende si erano trovati in bolletta questi aumenti, quindi si stima che siano circa 600mila gli utenti, tra piccole aziende e soprattutto consumatori, implicati nella vicenda. Il totale dei rimborsi dovrebbe essere attorno ai 128 milioni di euro, mentre l’Autorità ha multato queste stesse aziende per 15 milioni di euro a causa della pratica commerciale non consentita.
Ottenere questo tipo di rimborsi nella maggioranza dei casi non richiede alcuna domanda da parte dell’utente. Saranno le aziende, come indicato dall’Autorità garante per la Concorrenza e per il Mercato, a dover provvedere a versare la cifra dovuta al cliente. Nella maggioranza dei casi il rimborso viene elargito come sconto direttamente nella bolletta.
La vicenda degli aumenti unilaterali
Nel 2022, per limitare l’effetto del picco del costo del metano causato dal deterioramento dei rapporti tra Russia ed Europa, il governo inserì una norma nel decreto Aiuti bis. Questa legge vietava aumenti unilaterali dei gas e dell’energia elettrica fino al 30 giugno 2023, in modo da frenare la crescita delle bollette che stava pesando sia sui consumatori, sia sulla ripresa economica delle aziende dopo il lungo periodo difficile appena passato a causa del Covid-19 e dei lockdown.
Nonostante questo divieto però, diverse aziende applicarono aumenti unilaterali ai prezzi stabiliti dai contratti firmati dai clienti, violando quindi la legge. Soltanto due anni dopo però si è riusciti ad arrivare ai rimborsi della differenza tra la cifra effettivamente pagata in quei mesi dai clienti, siano essi persone fisiche o piccole aziende, e quella che avrebbero dovuto pagare per legge.
Il numero di persone che ha diritto a questi rimborsi si è però drasticamente ridotto con il passare degli anni. Le associazioni dei consumatori all’epoca stimavano in 4 milioni di utenze la popolazione delle vittime di questa irregolarità. I rimborsi sono stati però riconosciuti soltanto a 600mila tra famiglie e imprese.