Pnrr, 18,3 miliardi all’Italia per autostrade, ferrovie ed energia

Nuova tranche Ue da 18,3 miliardi per riforme sulla concorrenza per le concessioni autostradali, stazioni ferroviarie e rete elettrica rinnovabile

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Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web dal 2005, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

La Commissione Europea ha approvato e versato a favore dell’Italia una nuova tranche da 18,3 miliardi di euro nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), cuore del programma europeo NextGenerationEu. Si tratta del settimo pagamento previsto dal Recovery and Resilience Facility (Rrf), composto da 4,6 miliardi in sovvenzioni e 13,7 miliardi in prestiti.

Con questo versamento il totale delle risorse già arrivate nel nostro Paese sale a 140,4 miliardi di euro, pari al 72% dell’allocazione complessiva da 194,4 miliardi.

Riforma autostrade, ferrovie ed energia

La nuova tranche è legata al raggiungimento di 31 traguardi e 33 obiettivi, che coprono 10 riforme e 46 investimenti.

Tra i punti principali:

Secondo quanto comunicato dalla Commissione, queste misure mirano a favorire la transizione energetica e migliorare le infrastrutture, con effetti diretti sulla competitività delle imprese e sulla qualità della vita dei cittadini italiani.

Gli interventi nel settore ferroviario e della rete elettrica si inseriscono in una strategia più ampia che punta a ridurre il divario infrastrutturale tra Nord e Sud e ad accelerare il raggiungimento degli obiettivi climatici fissati dall’Ue.

A che punto siamo con il Pnrr

L’Italia ha ormai ricevuto oltre 2/3 dei fondi previsti dal Pnrr, ma per ottenere le tranche rimanenti sarà necessario rispettare un fitto calendario di scadenze e raggiungere i traguardi concordati con Bruxelles entro la fine del 2026.

Questo significa:

Il mancato raggiungimento di anche solo uno dei traguardi può comportare il blocco o il rinvio dei versamenti successivi.

Proprio per questo il 2025 e il 2026 saranno anni decisivi: Bruxelles monitorerà da vicino ogni passaggio, mentre il Governo dovrà assicurare che i fondi si traducano in progetti concreti, completati e funzionanti.

Gli altri Paesi beneficiari

Oltre all’Italia, il versamento di quasi 43 miliardi complessivi della Commissione ha riguardato altri 4 Paesi membri:

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