Plasmon in vendita, lo storico marchio può tornare a essere italiano

L'azienda di alimenti per bambini, a partire dai mitici biscotti Plasmon, sarebbe in uscita dal colosso Kraft Heinz: interessata all'acquisto l'italiana Newlat

Pubblicato: 6 Marzo 2025 15:04

Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

L’italiana Newlat Food ha messo nel mirino il marchio Plasmon. La storica azienda di alimenti per bambini, di proprietà del colosso Kraft Heinz, è in vendita e sta suscitando l’interesse di diversi fondi di private equity europei e internazionali. Secondo le ultime indiscrezione, tre i candidati ci sarebbe il gruppo dell’agroalimentare Newlat, che nel portafoglio ha già diversi brand tricolori come Giglio, Polenghi Lombardo e Valverde.

Sul futuro dello stabilimento Plasmon di Latina si registra la preoccupazione dei sindacati, che nella giornata di venerdì 7 marzo incontreranno i vertici italiani di Kraft Heinz.

L’interesse di Newlat

Nel 2015 la multinazionale aveva già ceduto lo stabilimento Plasmon di Ozzano Taro, in provincia di Parma, a Newlat, che aveva continuato la produzione di latte per bambini in povere e liquido su licenza Kraft Heinz.

Un anno e mezzo fa il colosso ha deciso di spostare la produzione all’estero e il gruppo italiano ha mantenuto l’attività nella fabbrica emiliana per la multinazionale Abbott.

Newlat avrebbe intenzione di riprovarci con lo stabilimento Plasmon di Latina, dove vengono prodotti biscotti per bambini e omogeneizzati, puntando all’acquisto insieme al fondo tedesco di private equity Aurelios, specializzato nel settore mid-market e nel distacco di rami d’azienda, presente in Italia con diversi investimenti dal 2021.

I timori dei sindacati

Kraft Heinz, quotata a Wall Street, avrebbe dato mandato alla banca d’affari Houlihan Lokey di procedere a un incarico esplorativo per trovare potenziali acquirenti di Plasmon, ma il precedente di Ozzano Taro preoccupa i lavoratori.

Il segretario nazionale della Flai-Cgil responsabile dell’industria alimentare, Angelo Paolella, ha dichiarato che la multinazionale non ha smentito le trattative con Newlat né dato conferme.

Sono 277 le lavoratrici e i lavoratori impiegati nello storico stabilimento di Latina, da settembre 2024 in cassa integrazione e alle prese con volumi diminuiti che non consentono una produzione a pieno regime.

“Da tempo stiamo chiedendo alla Kraft Heinz un piano di rilancio del sito – ha dichiarato a Il Sole 24 Ore Angelo Paolella – Non siamo preoccupati che lo stabilimento possa chiudere, si tratta di una fabbrica e di un marchio storico. Ma se il mercato continua a non andare bene, prima o poi la cassa integrazione finisce e scattano gli esuberi”.

Secondo il rappresentante sindacale “la cessione di attività da parte di multinazionali estere fa parte delle operazioni decise dall’headquarter del gruppo, il management italiano non ha margini su queste operazioni e spesso viene informato solo alla fine”.

Mentre è in programma l’incontro tra sigle e azienda, dal Governo non è arrivata nessuna convocazione nonostante la Fai-Cisl, la Flai-Cgil e la Uila-UilF abbiano chiesto un incontro con ministeri competenti.

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