Panettoni di Natale contraffatti: maxi sequestro dei NAS

Maxi sequestro di panettoni contraffatti proprio qualche giorno prima di Natale: sprodotti industriali e riconfezionati pronti a essere venduti come artigianali

Federica Petrucci

Editor esperta di economia e attualità

Laureata in Scienze Politiche presso l'Università di Palermo e Consulente del Lavoro abilitato.

Maxi sequestro di panettoni contraffatti proprio qualche giorno prima di Natale: i NAS, a seguito di una serie di controlli a tappetto, hanno individuato diversi prodotti industriali e riconfezionati pronti a essere venduti come artigianali. Una truffa a tutti gli effetti che ha portato al ritiro dal mercato di più di 1.700 dolci confezionati.

Maxi sequestro di panettoni a Natale: più di 1.700 i prodotti ritirati

Come riportato sul sito del Ministero della Salute: “In occasione delle imminenti Festività natalizie, il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, di concerto con il Ministro della Salute, ha intensificato i controlli sui prodotti alimentari tipici del periodo”.

L’operazione, che è stata pianificata a livello nazionale, ha coinvolto ben 882 imprese operanti nel settore produttivo e commerciale dei tradizionali prodotti dolciari e della filiera ittica, i cui consumi evidenziano un significativo incremento durante il periodo delle Festività (il giro d’affari, infatti, vale oro.

Le ispezioni sono state portate avanti e concluse attraverso accertamenti estesi alle fasi di produzione, distribuzione e vendita al dettaglio, sia a livello artigianale che industriale. Delle quasi 900 strutture coinvolte, le autorità hanno rilevato irregolarità presso 229 strutture (pari al 26% dei siti controllati), che hanno portato alla “contestazione di oltre 530 violazioni penali ed amministrative, per un ammontare di oltre 365 mila euro di sanzioni pecuniarie”.

Nel dettaglio:

Tale condotta ha portato al sanzionamento di 37 gestori per frode in commercio e detenzione di panettoni senza indicazioni sulla effettiva origine, mentre per ulteriori 231 sono state contestate violazioni per carenze igienico sanitarie delle materie prime e dei laboratori di pasticceria nonché per mancata applicazione delle procedute preventive di sicurezza alimentare. Gli esiti ispettivi hanno altresì portato all’emissione di 16 provvedimenti di chiusura / sospensione di attività di produzione e vendita.

Da nord a sud, migliaia i panettoni contraffatti: le irregolarità emerse durante blitz dei NAS

Il maxi sequestro di panettoni da parte dei NAS ha coinvolto tantissime strutture sparse su tutto il territorio nazionale. Da nord a sud, le irregolarità riscontrate sono state diverse e tutte di particolare entità.

Tra le situazioni più significative accertate dai NAS:

A Latina sono stati sequestrati anche 100 kg di prodotti ittici congelati di diverse tipologie, privi di documentazione attestante la provenienza, rinvenuti nel corso di un controllo eseguito presso un ristorante, mentre presso un azienda dolciaria della provincia di Agrigento “in locali interessati da gravi carenze igienico-strutturali ed autorizzative” sono stati confiscati ben 618 Kg di prodotti dolciari, destinati alla commercializzazione, privi della documentazione attestante l’origine delle materie prime utilizzate, nonché 213 Kg di analoghi alimenti scaduti, per un valore complessivo di 14.000 euro (tutti prodotti che, molto probabilmente, sarebbero finiti nelle tavole di clienti e consumatori in vista di cene e pranzi di Natale e Capodanno.

Questi controlli, che hanno portato all’identificazione e al ritiro dei panettoni, non sono stati gli unici comunicati e resi noti dal ministero della Salute: per esempio, il maxi ritiro di prodotti alimentari avvenuto prima di Natale; ma c’è stato anche il richiamo di numerose cialde e capsule per il caffè, che ha interessato una marca rivendutissima in Italia.

Va detto, comunque, che come specificato dal ministero: “In relazione alla descrizione di specifici interventi operati dai NAS nel presente comunicato stampa, le persone deferite all’autorità giudiziaria sono da ritenersi presunti innocenti fino a un definitivo accertamento di colpevolezza in successiva sede processuale”.

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