Manovra 2025, Meloni assicura priorità alle pensioni minime e al lavoro

Giorgia Meloni ha assicurato che il governo darà priorità alle pensioni minime e al lavoro nella Manovra 2025: basta bonus a pioggia

Pubblicato: 2 Settembre 2024 22:22

Riccardo Castrichini

Giornalista

Nato a Latina nel 1991, è laureato in Economia e Marketing e ha un Master in Radio, Tv e Web Content. Ha collaborato con molte redazioni e radio.

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è stata ospite nella trasmissione 4 di Sera di Rete4 e ha fornito molte indicazioni in merito alla strada che il governo intende seguire nella composizione della Manovra 2025. Per la premier è finito il tempo dei bonus a pioggia che avevano contraddistinto i governi di Conte e Draghi, molto meglio aiutare le imprese che assumono, i salari e soprattutto mostrare particolare attenzione alle pensioni, specie a quelle minime. Tutte scelte che la presidente del Consiglio ha rivendicato e che ha promesso di portare avanti anche nella prossima Legge di Bilancio.

Manovra 2025, priorità alle pensioni minime

Uno degli aspetti cruciali della Manovra 2025 interessa la riforma del sistema pensionistico visto che, in mancanza di interventi, è previsto il ritorno alla Legge Fornero e il decadimento delle misure agevolative introdotte nel corso degli ultimi anni. Meloni ha assicurato che il governo interverrà su questo e altri temi caldi, anche se ha precisato che “quanto e come dipenderà dalle risorse a disposizione”.

Così la presidente del Consiglio sulle pensioni minime: “Sono una delle nostre priorità, in generale le pensioni basse. In questi due anni – ha aggiunto – noi abbiamo lavorato per una rivalutazione piena di tutte le pensioni che arrivavano fino a 2.270 euro, garantendo che fossero adeguate pienamente al costo della vita, ma abbiamo fatto una rivalutazione al 120 per cento per le pensioni minime, che sono cresciute in modo significativo”.

Meloni parla di “un’opera equa” basata sulla mancata crescita delle pensioni più alte in favore delle più basse, con un lavoro che il governo continuerà “a fare perché sicuramente queste persone sono quelle che hanno maggiore bisogno di aiuto da parte dello Stato”.

Gli incentivi alle imprese che assumono

Per Giorgia Meloni “gli indicatori economici sono un segnale di fiducia per il governo e rafforzano la convinzione che le scelte fatte in questi due anni vadano nella giusta direzione. Per questo la stesura del menù della Manovra si sta concentrando, oltre che sull’alleggerimento delle tasse, anche sulle misure a sostegno di chi assume e crea lavoro“.

“I dati economici e macroeconomici sono obiettivamente la cosa che mi conforta di più – ha aggiunto – Penso che siano molto importanti i dati sull’occupazione: noi abbiamo adesso il tasso di disoccupazione più basso dal 2008 e il numero di occupati più alto da quando Garibaldi ha unificato l’Italia. Crescono i contratti a tempo indeterminato, quindi contratti stabili, e diminuisce la precarietà, cresce il lavoro femminile. Siamo quest’anno nell’export la quarta nazione al mondo per esportazioni, altra cosa che non era mai successa”.

Le misure della Manovra 2025

Le parole della presidente del Consiglio dicono molto in merito a quali potrebbero essere le misure confermate e rafforzate nella Manovra 2025. Difficile, infatti, che non possa esserci la conferma della maxi-deduzione al 120 per cento per le aziende che assumono a tempo indeterminato (maggiorata al 130 per cento per giovani, donne, e beneficiari del reddito di cittadinanza), così come la rimodulazione dei fringe benefit, con l’ipotesi di un tetto unico per tutti a 1.500 o 2mila euro. E ancora, in Manovra ci saranno i già garantiti taglio del cuneo, l’Irpef a tre aliquote e l’estensione alle autonome dello sgravio per le lavoratrici madri.

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