Lo chiamano il “killer dei mari”: l’allarme di Coldiretti

L'invasione di granchi blu ha messo a rischio l'itticoltura in Italia. Coldiretti propone di trasformare la calamità in opportunità

Pubblicato: 10 Agosto 2023 09:03Aggiornato: 4 Settembre 2023 10:35

Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Lo chiamano “il killer dei mari” perché è vorace e si riproduce in maniera incontrollata. È una specie aliena e invasiva: viene dal nord dell’oceano Atlantico ma si è adattato alla perfezione al clima nostrano, proliferando nel Mediterraneo e creando danni all’itticoltura e alla coltivazione dei molluschi. La sua proliferazione fuori controllo si deve anche al fatto che nei nostri mari non ha praticamente predatori. Si tratta del granchio blu, tremenda minaccia alla biodiversità e all’industria del pesce.

Il granchio blu è commestibile

Il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia ne ha mostrato due esemplari dal vivo in conferenza stampa, un maschio e una femmina, mostrati ai giornalisti per dimostrare “che questo animale spacca tutto e fa disastri”.

Da inizio anno in Veneto ne sono state raccolte 326 tonnellate. Ad agosto, 84 tonnellate a Scardovari (Rovigo) e 29 a Pila.
“Abbiamo stanziato – ha detto Zaia – come Regione 80 mila euro per i primi studi, dal governo c’è un buono stanziamento di 3 milioni. Abbiamo dichiarato lo stato di calamità il 24 luglio e chiesto lo stato emergenza nazionale. Da domani partirà un progetto di posa di 300 nasse da parte di Arpav e Veneto Agricoltura, per monitorare la diffusione e la distribuzione della popolazione”.

Il granchio blu riduce la quantità di pescato e con le sue chele robuste riesce anche a tagliare le reti insinuandosi negli allevamenti. “Una minaccia per la sopravvivenza di oltre 3.000 imprese familiari nelle zone più colpite con la scomparsa di vere e proprie eccellenze alimentari”, lamenta Coldiretti. L’associazione ha deciso che la misura è colma: la guerra al granchio blu è totale. Le armi: padella, coltello e forchetta. La sezione veneta dell’associazione ha recentemente messo in atto uno show cooking in un agriturismo di Eraclea per presentare alcune ricette a base di granchio blu. Da calamità a risorsa, dunque.

Granchio blu: ricette contro l’invasione

Granchio blu al rosmarino, insalatina di granchio alla veneziana e spaghettoni all’aglio saltati al granchio. Sono solo alcune delle ricette preparate dai cuochi pescatori e contadini della Coldiretti. La guerra al granchio passa dai menu dei ristoranti e dalle abitudini gastronomiche dei cittadini. Un’ulteriore spinta potrebbe arrivare, perché no, anche dalle sagre di paese per le quali l’Italia è famosa nel mondo.

L’associazione evidenzia poi le qualità nutrizionali del crostaceo: “Il granchio blu vanta tra l’altro proprietà nutrizionali importanti, grazie a una presenza forte di vitamina B12, estremamente preziosa per l’organismo umano, ma ha anche un sapore delicato e gustoso“, scrive Coldiretti.

Granchio blu: prezzo al kg

I prezzi, poi, sono relativamente abbordabili: “I prezzi per chi vuole acquistarlo si aggirano intorno ai dieci euro al chilo“.

Intanto il granchio blu sta colpendo gli allevamenti di cozze, vongole e orate, lungo la costa nord dell’Adriatico, dalla sacca di Goro in provincia di Ferrara alla zona del Polesine, come la Sacca degli Scardovari a Porto Tolle (provincia di Rovigo) fino a Chioggia, nel Veneziano, e al Golfo di Trieste, in Friuli. Il crostaceo killer è stato avvistato anche nel Tirreno, a partire dalla Toscana dove sta assediando le coste da Orbetello, nel Grossetano, a Marina di Pisa. Avvistamenti anche in Puglia, Abruzzo, Lazio, Liguria e Sicilia.

2,9 milioni per contrastare il granchio blu

Il titolare del Masaf (ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare) Francesco Lollobrigida ha portato la questione in Consiglio dei Ministri. Il decreto Omnibus ha stanziato 2,9 milioni di euro a favore delle aziende e dei consorzi del settore che provvedono alla cattura ed allo smaltimento del granchio blu.
Il decreto è volto a individuare le aree geografiche colpite dall’emergenza, i beneficiari, le modalità di presentazione delle domande, i costi ammissibili ed i criteri di riparto.

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