Negli ultimi 8 anni le principali 80 aziende italiane quotate hanno generato un rendimento medio per gli azionisti pari al 5,9% annuo, dimostrando una particolare resilienza in periodi di incertezza economica rispetto all’indice di riferimento (FTSE Italia All Share) e confermando la crescita dei ricavi come principale contributore alla generazione di valore. E’ una delle evidenze emerse dall’ultima ricerca di Simon Kucher.
Società quotate: italiane resilienti
Scomponendo i principali fattori che contribuiscono alla generazione di tale valore per gli azionisti emerge al primo posto la crescita dei ricavi (+5,3%), seguita dal dividend yield (+2,2%), dall’aumento del margine (+0,8%) e, infine, dall’espansione del multiplo (-2,5%). Di fatto, per le prime 80 aziende italiane quotate la crescita del fatturato risulta essere la principale leva per il Total Shareholder Return (TSR).
Il rapporto
L’analisi si concentra poi su due settori principali: Industrial & Consumer. Osservando le principali aziende industriali quotate, operanti in ambito technology & industrial, construction e business services, si conferma la crescita dei ricavi come primo contributore alla generazione del valore per gli azionisti (+10,1%).
Anche per le aziende del settore Consumer, attive prevalentemente in ambito food & beverage, fashion e consumer electronics, le revenues si confermano il principale elemento che contribuisce al TSR (+3,0%).
La rilevanza della crescita dei ricavi sul TSR è confermata anche a livello europeo. Nel periodo 2015-2023, in linea con quanto emerso per le aziende italiane, la crescita dei ricavi si attesta come il principale contributore del ritorno generato dalle società tedesche e francesi, anche considerando società tra loro comparabili in termini di settore seppur il rispettivo peso sia differente nei diversi Paesi. In Francia vi è una maggiore prevalenza di società Consumer (pricipalmente nell’industry Fashion & Beauty) rispetto alla Germania che è maggiormente focalizzata sul settore Industrial (con prevalenza delle industry Chemicals e Automotive).
Il confronto con l’Europa
“Dalle nostre analisi emerge che diverse aziende europee hanno lavorato in via prioritaria sulla crescita del fatturato per generare valore per i propri azionisti, evidenziando quanto sia importante non ridurre i prezzi in modo indifferenziato specialmente in un periodolare la domanda attraverso il lancio di nuovi prodotti e servizi o l’ottimizzazione del pricing facendo leva su un utilizzo mirato dei meccanismi di ingaggio dei clienti. In aggiunta, la diversificazione ed espansione del footprint in termini geografici, di canale e di prodotti, sia attraverso una crescita organica che inorganica, permetterebbero di espandere la value proposition, incrementare il fatturato e ottimizzare la profittabilità del business”.