Mercato dei capitali ed Euro digitale: cosa ha deciso il Consiglio Ue

I Ventisette riuniti al summit europeo hanno messo il punto sulla necessità di completare l'unione del mercato dei capitali per incanalare il risparmio in investimenti produttivi e garantire la competitività

Pubblicato: 21 Marzo 2025 10:11

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Redazione

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L’unione del risparmio (e dei mercati dei capitali) e l’euro digitale sono due obiettivi prioritari della Ue. Lo hanno ribadito i Leader europei al termine dell’Euro Summit, che ha dibattuto, fra gli altri, del tema competitività, nell’ambito del quale rientrano appunto questi due temi chiave per l’Ue.

Urgente l’unione dei mercati dei capitali

Nelle considerazioni finali, i Ventisette giudicano “di fondamentale importanza” realizzare “con urgenza” l’unione dei mercati dei capitali e completare l’unione bancaria. “Un’autentica unione del risparmio e degli investimenti – si sottolinea nelle considerazioni finali – contribuirà a convogliare ogni anno centinaia di miliardi di euro di investimenti aggiuntivi verso l’economia europea, concorrendo a dare impulso alla competitività, all’autonomia strategica e alla sicurezza economica dell’Ue”.

Il Consiglio europeo ha esaminato la proposta della Commissione europea, presentata mercoledì dalla Presidente Ursula von del Leyen, auspicando che si raggiunga “rapidamente un accordo su tutte le proposte” per l’unione dei mercati dei capitali, “compresa quella in materia di insolvenza“.

Nell’ambito delle azioni volte ad “aumentare dimensione” dei mercati dei capitali e l’accessibilità degli stessi “a tutti i cittadini e le imprese”, si invitano le istituzioni europee  a favorire “una maggiore partecipazione degli investitori al dettaglio”, ampliando le “opportunità di investimento e di risparmio a livello europeo” compreso lo studio di prodotti pensionistici e di risparmio su scala europea. A questo proposito si invita anche Bruxelles a proporre “miglioramenti al prodotto pensionistico individuale paneuropeo esistente”.

I leader invitano anche la Commissione a presentare proposte per “migliorare l’ecosistema del private equity e del venture capital“,  proporre un “regime facoltativo di diritto societario” entro il 2026 e un quadro uniforme in materia di cartolarizzazioni, “mediante adeguamenti del quadro prudenziale, mantenendo nel contempo la stabilità finanziaria”.

Si sollecita poi Bruxelles a “vigilare sulle condizioni di parità a livello mondiale nei settori bancario e assicurativo” ed a “ridurre la frammentazione” dei mercati dei capitali, sia sotto il profilo della vigilanza sia rimuovendo “rapidamente gli ostacoli al consolidamento delle infrastrutture di mercato” ed “eliminando le duplicazioni”.

La proposta di Bruxelles sul risparmio

La Commissione europea ha adottato mercoledì la strategia per l’Unione del risparmio e degli investimenti (SIU), per migliorare il sistema con cui l’Ue convoglia i risparmi verso investimenti produttivi, promuovendo la ricchezza, la crescita economica e la competitività.

La Presidente Ursula von der Leyen, nell’annunciare la proposta, ha sottolineato che, con l’unione del risparmio, “si ottiene una doppia vittoria. Le famiglie avranno maggiori e più sicure opportunità di investire nei mercati dei capitali e aumentare la loro ricchezza. Allo stesso tempo, le imprese avranno un accesso più facile ai capitali per innovare, crescere e creare buoni posti di lavoro in Europa”.

Ricordando che l’Ue vanta “un ampio bacino di risparmi delle famiglie pari a circa 10.000 miliardi di euro in depositi bancari”, Bruxelles afferma che i “depositi bancari sono sicuri e di facile accesso, ma di solito guadagnano meno denaro rispetto agli investimenti nei mercati dei capitali”. Per questo occorre “sostenere il benessere dei risparmiatori offrendo loro la scelta e le opportunità di conseguire rendimenti migliori mettendo i loro risparmi al servizio dei mercati dei capitali” e, allo stesso tempo, “sostenere l’economia reale consentendo alle imprese di tutta Europa di crescere e prosperare”.

La commissione sta elaborando misure rivolte ai risparmiatori, per aumentare il rendimento dei risparmi anche in vista della pensione, sostenere gli investimenti delle imprese più produttive, in particolare nei settori critici, favorire la riduzione delle inefficienze e degli ostacoli normativi, garantire una vigilanza più efficiente e rafforzare l’integrazione e la competitività del settore bancario europeo, anche attraverso l’approfondimento dell‘Unione bancaria.

L’euro digitale prioritario per i pagamenti

I Leader hanno messo in evidenza anche che “in un mondo più frammentato e digitale, accelerare i progressi verso un euro digitale è fondamentale per sostenere un sistema di pagamenti europeo competitivo e resiliente, contribuire alla sicurezza economica dell’Europa e rafforzare il ruolo internazionale dell’euro”.

Il tema è stato sollevato anche dalla Presidente della Bce Christine Lagarde, in audizione all’Europarlamento, dove ha spiegato che l’architettura dell’euro digitale “sarà assoggettata” al legislatore europeo e dovrà avere una architettura legislativa comune. “C’è una serie di sfide” da affrontare, – ha detto Lagarde – compresa la linea Usa “di forte incoraggiamento alle Stablecoin“, e questo progetto serve a “ridurre le nostre vulnerabilità”. La stessa Lagarde ha però ricordato che l’Euro digitale presuppone anche la rimozione delle e l’Unione dei mercati dei capitali.

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