PIL, OCSE sforbicia stime crescita Italia: i numeri

Ultima tra le grandi economie europee. Le indicazioni dell'organizzazione: riforme strutturali per far fronte alla crescita debole

Pubblicato: 20 Settembre 2023 10:03

QuiFinanza

Redazione

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Ancora cattive notizie per l’Italia. Dopo la Commissione europea, anche l’Ocse ha ridotto le previsioni sulla crescita economica italiana. La revisione al ribasso ha riguardato tutti i Paesi dell’organizzazione. Nell’ultimo rapporto sulle Prospettive Economiche Intermedie pubblicato nella giornata di ieri, la crescita del PIL italiano nel 2023 è stimata allo 0,8% sia nel 2023, così come nel 2024. Si tratta di un taglio di 0,4 punti percentuali, coerente con i correttivi apportati qualche giorno fa nelle previsioni di Bruxelles.

Il confronto con gli altri Paesi Ue

Secondo l’Ocse la Francia crescerà quest’anno dell’1% e dell’1,2% nel 2024. La Germania, dopo una flessione dello 0,2% nel 2023 dovrebbe risalire fino a + 0,9% nel 2024 mentre i due dati per la Spagna sono + 2.3% e + 1,9%. Come già indicato dalla Commissione Ue, il prossimo anno l’Italia sarà quindi ultima tra le grandi economie europee per crescita economica. In generale la zona euro dovrebbe crescere quest’anno dello 0,6% per poi accelerare al + 1,1% nel 2024. In questo caso la revisione è dello 0,3 e dello 0,4%. Il PIL globale dovrebbe espandersi quest’anno del 3% per rallentare a + 2,7% nel prossimo anno.

I dati sull’inflazione

Secondo le stime dell’organizzazione poi l’inflazione dovrebbe passare dall’8,4% del 2022, al 5,5% del 2023 (-0,3% rispetto alle precedenti stime di giugno), al 3% del 2024 (-0,2%). Anche in Italia l’inflazione dovrebbe contrarsi progressivamente dall’8,7% del 2022, al 6,1% del 2023 (-0,3% rispetto alle precedenti stime di giugno), al 2,5% del 2024 (-0,5% rispetto alle precedenti stime). Le prospettive economiche dell’Ocse “sono segnate da rischi importanti. Tra i principali rischi l’inflazione risulta più forte di quanto previsto il che richiede politiche monetarie restrittive”, ha spiegato il segretario generale dell’Ocse, Matthias Cormann, presentando i nuovi dati a Parigi. La “politica monetaria deve rimanere restrittiva” fino quando non ci saranno “segni chiari” di miglioramento dell’inflazione, ha avvertito evocando, tra gli altri rischi, una economia cinese più debole del previsto. “La ripresa più debole del previsto in Cina – ha aggiunto – pesa sulla crescita mondiale”.

Le indicazioni per l’Italia

“La difficoltà per l’Italia è la crescita o meglio l’assenza di crescita. La nostra raccomandazione alle autorità italiane è avviare delle riforme strutturali per far fronte alla crescita debole, il che significa, ad esempio, rafforzare la concorrenza e l’innovazione”, ha dichiarato la capoeconomista dell’Ocse, Clare Lombardelli, alla conferenza stampa di presentazione dell’Economic rispondendo ad una domanda su quale fosse il suo suggerimento per rafforzare l’economia dell’Italia. “Riforme strutturali da portare avanti: ecco quella che sarebbe la nostra raccomandazione per l’Italia”, ha aggiunto.

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