Borsa: settimana di timidi guadagni per l’immobiliare con l’assist della BCE

Riflettori su quello che è successo durante l'ultima settimana nel comparto immobiliare, partendo dalle aziende quotate a Piazza Affari e dai dati di settore

Pubblicato: 19 Ottobre 2024 09:00

QuiFinanza

Redazione

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Nuova boccata d’ossigeno per il mercato immobiliare, dopo che questa settimana la Banca centrale europea ha deciso per un altro taglio di 25 punti base al tasso di riferimento, come tutti si attendevano. Quanto al percorso di politica monetaria che intraprenderà Francoforte nei prossimi mesi la presidente Lagarde è rimasta cauta: “non apriamo ad alcun scenario. Il processo di disinflazione è ben avviato e tutte le informazioni ricevute nelle ultime cinque settimane vanno nella stessa direzione, ovvero più in basso. Questo ci ha dato la fiducia necessaria per annunciare un nuovo taglio e questa decisione conferma che rimaniamo strettamente dipendente dai dati. In prospettiva questo significa che anche la decisione di dicembre dipenderà strettamente dai dati”.

Nell’eurozona la crescita dei prezzi al consumo rallenta all’1,7% in settembre e, gli analisti si aspettano la prossima mossa di 25 punti base a dicembre.

Intanto, in Cina, è stato presentato il piano di rilancio del settore immobiliare in crisi, accolto tuttavia con freddezza dalle borse mondiali.

Benefici per chi paga un mutuo

“La riduzione del costo del denaro si rifletterà sui tassi Euribor, indice sul quale vengono calcolati quelli dei mutui variabili. Chi ha scelto questo tipo di finanziamento vedrà quindi abbassarsi il tasso di interesse, con la rata mensile in calo di 20 euro su un mutuo da 150,00 euro a 20 anni”, spiega MutuiOnline.it.
Secondo le simulazioni di idealista/mutui, la rata di un mutuo trentennale da 200 mila euro a tasso variabile con spread allo 0,75 per cento scende dai 1026 euro di gennaio 2024 ai 925 euro di oggi – ammettendo che il taglio dei tassi Bce sia completamente assorbito dal tasso Euribor a tre mesi, – con un risparmio di 101 euro mensili e 1212 euro annuali. In calo anche i mutui a tasso fisso che passano da una rata di 843 euro al mese in media a inizio anno per un mutuo con scadenza a 30 anni e spread allo 0,5 per cento agli attuali 792 euro, con un risparmio di 51 euro mensili e 612 euro annuali.

L’andamento del settore in Borsa

Il settore immobiliare ha vissuto una settimana contrastata. La performance a livello europeo mostra un aumento dell’indice Stoxx 600 Real Estate dello 0,4%, su base settimanale, mentre ha fatto peggio l’Italia, con l’indice FTSE Italia All Share Real Estate, che ha portato a casa un decremento dello 0,2% circa.

I titoli immobiliari quotati a Milano

Fra le società immobiliari quotate a Piazza Affari, si è registrata una settimana negativa per Aedes (-3,4%), seguita da Abitare In (-2,6%). Cedono meno di un punto percentuale, Gabetti e IGD. Dal lato dei rialzi, ha fatto bene, invece, Risanamento che vola del 14%. In rally anche Next Re in salita del 5,8%.

I dati macroeconomici

Settimana ricca di spunti dal fronte macroeconomico. Sono arrivati dagli USA i consueti numeri sulle domande di mutuo, che nella settimana all’11 ottobre, hanno mostrato una discesa delle richieste del 17%, dopo il -5,1% della settimana precedente. L’indice relativo alle richieste di rifinanziamento è sceso del 26,3%, mentre quello relativo alle nuove domande è risultato in calo del 7,2%. La Mortgage Bankers Associations (MBA), ha indicato che i tassi sui mutui trentennali sono saliti al 6,52% dal 6,36% della settimana precedente. Risulta in miglioramento la fiducia del settore immobiliare USA, sintetizzata dall’indice NAHB. A ottobre, il dato si è attestato a 43 punti, rispetto ai 41 punti del mese precedente. Il dato è in linea con le attese del consensus. Per quanto riguarda le singole componenti dell’indice, quello sulle vendite attuali sale di 2 punto a quota 47, quello relativo alle vendite dei prossimi sei mesi cresce di 4 punti a 57 punti, mentre quello rappresentativo del traffico dei possibili acquirenti è salito di 2 punti a quota 29. L’indicatore, elaborato dalla National Association of Home Builders (NAHB), rappresenta un quadro sintetico delle aspettative di vendita dei costruttori nel presente e nell’arco dei prossimi sei mesi: una lettura inferiore a 50 mostra una prevalenza di giudizi negativi, mentre un livello superiore indica maggiore ottimismo.

Studi di settore

I nuovi dati del primo semestre 2024 elaborati dall’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa registrano nelle grandi città un aumento dei prezzi dello 0,9%, ad eccezione di Palermo con -0,4%, il risultato migliore spetta a Firenze con +3,2%. Milano registra un +1,3%, la capitale chiude con +0,6%.

Nei primi 9 mesi dell’anno soffia un vento positivo sulla domanda di mutui delle famiglie italiane che spinge il numero delle interrogazioni a un +7,2%. Se guardiamo al singolo mese di settembre, la domanda arriva a sfiorare il +19% (Fonte: il Sistema di Informazioni Creditizie EURISC). Per analizzare il dato nella sua interezza, osserviamo che nel I semestre dell’anno il fenomeno delle surroghe segna un +17,6%, mentre i nuovi mutui erogati si sono contratti del -10,5%. Nel III trimestre 2024, l’importo medio richiesto subisce un leggero aumento (+1,6%), con un valore complessivo di 146.469 euro; lo stesso trend registrato nel mese di settembre con un +1,8%. “Una politica monetaria che torna ad essere espansiva, e con possibili ulteriori tagli dei tassi per fine anno, infonde maggiore fiducia nelle famiglie italiane che ritornano a programmare spese di lungo periodo. Un altro volano per il comparto dei mutui immobiliari sarà quello dell’effetto della Direttiva Case Green (EPBD). Dal nostro osservatorio prevediamo infatti che i finanziamenti green raggiungeranno nel 2030 percentuali che oscillano tra il 24-30% e nel 2050 più di un mutuo su due sarà verde”, spiega Simone Capecchi, Executive Director di CRIF.

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