Elezioni americane, l’impatto sui mercati del “Trump trade”. Verso un “Harris trade”?

L’impatto sui mercati del cambio di scenario nella corsa elettorale Usa

Pubblicato: 28 Luglio 2024 09:29

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Redazione

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Dopo il ritiro del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, la vicepresidente Kamala Harris ha rapidamente guadagnato il sostegno di importanti membri del partito, tra cui Bill e Hillary Clinton, i leader democratici al Congresso Chuck Schumer e Hakeem Jeffries e, “last but not least”, ultimo, ma non certo per importanza, Barack Obama con la moglie Michelle.
La sua campagna ha, in breve tempo, raccolto 81 milioni di dollari, dissipando i dubbi sul peso finanziario dei democratici. Tuttavia – in attesa della nomina ufficiale del candidato democratico alle elezioni Usa (attesa in occasione della convention del partito democratico in calendario a Chicago tra il 19 e il 22 agosto) e del prossimo dibattito televisivo in programma il 10 settembre – i mercati rimangono scettici sulle possibilità di Harris contro Trump. Il tycoon secondo le stime ha, attualmente, una possibilità di vincere le elezioni pari al 61%.

L’impatto sui mercati del “Trump trade”

Se Harris guadagnasse popolarità nei sondaggi, il “Trump trade” – rileva Jochen Stanzl, Chef-Marktanalyst di CMC Markets – potrebbe perdere il suo appeal, esercitando potenzialmente pressione sulle piccole società statunitensi, sui produttori di petrolio e gas, sull’oro e sulle azioni Dow Jones, ma anche allentando la volatilità nei mercati obbligazionari statunitensi. I mercati azionari sono, infatti, attualmente sotto pressione a causa di una fase stagionale debole e di una campagna elettorale turbolenta, con conseguente aumento della volatilità. Gli investitori ipotizzano inoltre che la Federal Reserve americana potrebbe tagliare i tassi di interesse a settembre, il che potrebbe oscurare temporaneamente la campagna elettorale.

Tempi incerti prima delle elezioni

I sondaggi precedenti mostravano Trump in testa a causa del basso indice di gradimento di Harris. Tuttavia, un nuovo sondaggio Reuters/Ipsos mostra Harris davanti a Trump, dal 44% al 42%. Vale la pena notare che i sondaggi precedenti spesso sovrarappresentavano gli elettori democratici, mentre altri sondaggi indicano ancora una maggiore possibilità di una vittoria di Trump. L’attuale tendenza al rialzo del mercato azionario è principalmente guidata da forti utili societari, in particolare nell’indice S&P 500, che sta registrando la crescita degli utili più elevata degli ultimi anni. Tuttavia, – sottolinea Stanzl – anche con buoni risultati, titoli come Alphabet possono crollare poiché le elevate aspettative degli investitori portano a prese di profitto.

Verso un “Harris trade”?

“Con l’impennata della raccolta fondi e l’accesso ai fondi della campagna elettorale della Harris – spiega Garrett Melson, Portfolio strategist Natixis Investment Managers Solutions – c’è tutto il tempo per un braccio di ferro tra il Trump trade prevalente e l’Harris trade, che probabilmente riporterà in gioco uno scenario di stallo a Capitol Hill”. Per il momento, tuttavia, gli investitori continuano ad aspettarsi una vittoria di Trump “focalizzandosi – rileva Melson – sui settori beneficiari della deregolamentazione e degli sviluppi lato fiscale, come i finanziari, le criptovalute e le small cap, e sulle aree del mercato sensibili al ciclo che beneficerebbero di un’agenda presumibilmente orientata alla crescita”.

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