Mercati: settimana positiva per l’immobiliare nonostante la febbre da dazi

Riflettori su quello che è successo durante l'ultima settimana nel comparto immobiliare, partendo dalle aziende quotate a Piazza Affari e dai dati di settore

Pubblicato: 1 Marzo 2025 09:00

QuiFinanza

Redazione

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Si chiude un’altra settimana all’insegna dei rialzi per i titoli del comparto immobiliare, quotati a Piazza Affari e, in Europa, nonostante i timori degli investitori per le nuove minacce di dazi americani. Gli addetti ai lavori temono che la guerra commerciale possa complicare la lotta della Federal Reserve contro l’inflazione e, di conseguenza, anche i futuri interventi sui tassi d’interesse.

Sul fronte dei mutui, il Rapporto sul Credito di Experian certifica la crescita sostenuta delle richieste, spinte da tassi di interesse più favorevoli. A fine 2024, si registra una ulteriore crescita del settore immobiliare.

L’andamento del settore in Borsa

Il settore immobiliare sulla piazza milanese ha vissuto una settimana positiva, con l’indice FTSE Italia All Share Real Estate che porta a casa una salita del 2% circa, facendo meglio del comparto, a livello europeo, con l’indice Stoxx 600 Real Estate in ascesa dello 0,8%.

I titoli immobiliari quotati a Milano

Fra le società immobiliari quotate a Piazza Affari, IGD balza del 3,8%; fa meglio Abitare IN che guadagna oltre 4 punti percentuali seguita da Aedes in aumento dell’1,6%. Crolla, invece, dell’8% Risanamento con Gabetti in calo del 4,5% e Next RE del 5,4%. Giù anche Brioschi -2,7%.

I dati macroeconomici

In calo le domande di mutuo negli Stati Uniti. Nella settimana al 21 febbraio 2025, l’indice che misura il volume delle domande di mutuo ipotecario registra un calo dell’1,2%, dopo il calo del 6,6% della settimana precedente. L’indice relativo alle richieste di rifinanziamento è sceso del 3,6%, mentre quello relativo alle nuove domande è aumentato dello 0,2%. La Mortgage Bankers Associations (MBA), ha indicato che i tassi sui mutui trentennali sono scesi al 6,88% dai 6,93% precedenti. Le compravendite di abitazioni negli Stati Uniti, un indicatore dell’andamento prospettico del mercato immobiliare e dei mutui, secondo i numeri che emergono dai compromessi per l’acquisto, sono diminuite più delle attese. Nel mese di gennaio 2025, l’indice pending home sales (vendite case in corso), pubblicato dall’Associazione degli operatori immobiliari (NAR), ha registrato un decremento del 4,6% su base mensile, portandosi a quota 70,6 punti contro la discesa del 4,1% registrato a dicembre. Secondo il Census Bureau degli Stati Uniti, frena la vendita di case nuove negli Stati Uniti, nel mese di gennaio. Il dato ha evidenziato un decremento del 10,5% a 657 mila unità rispetto alle 734 mila unità di dicembre quando si era registrato un aumento dell’8,1%. Le attese degli analisti erano per un calo più contenuto fino a 679 mila unità.

Studi di settore

Il mercato dei mutui ha registrato una forte crescita a gennaio 2025, con un +51,3% delle richieste rispetto allo stesso mese del 2024, secondo il Rapporto sul Credito di Experian, global data tech company. L’aumento si rivela significativo anche rispetto a dicembre 2024 (+35,6%), a conferma di una congiuntura particolarmente favorevole. Protagonisti di questo andamento sono in particolare i Millennial (30-45 anni) che rappresentano il 53,4% delle richieste, e le regioni del Nord Est, che crescono del +65,9% su base annua. Un fattore di rilievo che contribuisce a questo scenario positivo è indubbiamente il calo costante dei tassi di interesse che a dicembre 2024 hanno raggiunto il 2,99%, rispetto al 4,4% di dicembre 2023.

L’analisi dell’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa rileva che il mattone si conferma una scelta di investimento importante per gli Italiani. Nella prima parte del 2024 il 19,4% delle compravendite immobiliari è stato realizzato per investimento. In base ai dati provenienti dalle agenzie del Gruppo si riscontra una leggera contrazione degli acquisti per investimento da destinare a immobili ricettivi, in particolare nelle località in cui c’è una certa saturazione del mercato. Sembrerebbe che i proprietari siano maggiormente orientati verso una continuità dei guadagni derivanti da locazione e una gestione meno complessa dell’immobile. Infatti, l’analisi prende in esame locazioni a lungo termine e non stagionali. I rendimenti annui da locazione restano comunque interessanti: per un bilocale di 65 mq nelle grandi città italiane si registra un rendimento pari al 5,6%, le metropoli che hanno i rendimenti maggiori sono: Genova con 7%, Palermo con 6,9%, Verona con 6,5%.

“Per il 2025 le prospettive per la nostra economia non sono particolarmente vivaci: +0,5% la crescita attesa. Se il 2024 è stato un anno difficile per l’industria italiana, – afferma Fabiana Megliola, Responsabile Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa – il 2025 sembra suggerire spiragli di miglioramento fatta eccezione per l’automotive che potrebbe soffrire ancora. C’è l’incognita legata alle politiche americane e all’introduzione dei dazi che penalizzerebbe l’economia italiana in cui l’export ha un peso significativo. La forte attrattività turistica del Paese sarebbe di sostegno, in particolare al commercio e alla ristorazione”.

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