Bce, pronti altri due tagli dei tassi in autunno

L'Eurotower quasi sicuramente interverrà a settembre sulla base dei dati sulla crescita dei salari, ma non è escluso anche un altro intervento in autunno

Pubblicato: 23 Agosto 2024 10:24

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Redazione

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La Bce si prepara a tagliare nuovamente i tassi d’interesse a settembre. Una aspettativa rafforzata dai dati sulla crescita salariale, che è rallentata, ma l’autunno si prospetta molto intenso per l’Istituto di Francoforte, che potrebbe anche intervenire una seconda volta nei mesi successivi, perché la crescita continua a deludere.

La Bce ha già tagliato il costo del denaro di 25 punti nei mesi scorsi, una mossa isolata, che ha anticipato il cambio di passo delle principali banche centrali, compresa la Fed, che a settembre avvierà un percorso di allentamento monetario.

Altri due tagli entro il 2024

Il governatore lettone Martins Kazaks, parlando a margine del Simposio di Jackson Hole, iniziato ieri, ha affermato che la Banca Centrale Europea ha margine per tagliare i tassi d’interesse altre due volte quest’anno, poiché l’inflazione rimane su un percorso discendente. Il governatore si è anche detto pronto a votare un taglio dei tassi già a settembre se l’inflazione di agosto si manterrà in linea con le previsioni e con il target della Bce.

Il banchiere ha spiegato che seppure i recenti dati dell’inflazione hanno sorpreso al rialzo, tuttavia concentrarsi su singoli numeri rischia di far perdere di vista la situazione complessiva. In più, le tendenze dell’economia sono coerenti con l’allentamento delle pressioni sui prezzi e che alla fine dovrebbero tradursi in livelli di inflazione più bassi.

“Siamo lungo la linea delle nostre proiezioni e ciò è coerente con un graduale calo dei tassi di interesse”, ha detto Kasakz, aggiungendo “le nostre proiezioni di giugno presupponevano altri due tagli dei tassi quest’anno e in questo momento non vedo alcun motivo per cui non dovremmo portarli avanti”.

Le retribuzioni e i dati dei PMI

Nel frattempo, l’indicatore relativo alla crescita dei salari nell’Eurozona, un dato chiave attentamente monitorato dalla Bce a corredo dei dati sull’inflazione, ha registrato una frenata nel 2° trimestre. Dall’ultima rilevazione flash della Bce emerge che le retribuzioni negoziate hanno registrato una crescita del 3,6% nel 2° trimestre, in rallentamento rispetto al 4,7% del primo trimestre ed al livello più basso dal 1° trimestre del 2023.

Frattanto, la crescita continua a deludere in Eurozona, a causa della frenata del manifatturiero, solo in parte compensava dai servizi.  Secondo le stime preliminari di S&P Global, l’indice PMI manifatturiero è calato ancora a 45,6 punti dai 45,8 precedenti, risultando inferiore ai 45,7 punti attesi dagli analisti. Una soglia che resta inferiore anche a quella critica di 50 e che denota ancora una contrazione dell’attività. Accelera invece il PMI dei servizi, che sale a 53,3 punti rispetto ai 51,9 punti precedenti e supera ampiamente i 51,7 punti attesi. Di conseguenza, il PMI composito si porta a 51,2 punti dai 50,2 precedenti.

Anche Rehn e Panetta sono per un taglio

Nei giorni scorsi, intervenendo al Meeting di Rimini, anche il governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta ha auspicato una riduzione dei tassi di interesse a settembre. Panetta non si è sbilanciato su quello che sarà l’esito della riunione di settembre, ma ha affermato che è “ragionevole aspettarsi che si vada di qui in avanti verso una fase di allentamento delle condizioni monetarie”.

“Su quello che farà il Consiglio della Bce a settembre ovviamente un’idea ce l’ho, ma non mi metto a discutere un argomento che andrà dibattuto in quel consesso istituzionalmente preposto a decidere le misure di politica monetaria”, ha precisato il governatore, che ha parlato anche di una “esagerazione nella reazione dei mercati” riguardo lo stato dell’economia statunitense, ma ha confermato che “sta rallentando e anche l’economia europea sta attraversando una fase di bassa crescita o addirittura di stagnazione”.

Anche Olli Rhen propende per un altro taglio dei tassi a settembre. “Il recente aumento dei rischi di crescita negativa nell’area dell’euro ha detto il Presidente della banca centrale finlandese – ha rafforzato l’ipotesi di un taglio dei tassi in occasione della prossima riunione di politica monetaria della BCE a settembre, a condizione che la disinflazione sia effettivamente in corso”.

Il banchiere, membro del direttivo della Bce, ha ammesso che la ripresa dell’economia “non è scontata” e che “la strada per raggiungere l’obiettivo di medio termine della Bce del 2% sarà probabilmente ancora accidentata quest’anno”.

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