Ferrari dipende dagli Usa? Il marchio italiano sempre più esposto ai dazi

Le vendite per Paese del 2024 dimostrano che Ferrari ha compensato le perdite in Cina con un aumento negli Usa, che però ora la espone ai dazi di Trump

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Ferrari è uno dei marchi italiani più conosciuti al mondo e nel 2024 ha fatto registrare il record storico di auto consegnate. Negli anni il brand si è espanso, diventando un simbolo di successo e facendo breccia in svariati, dall’Asia all’America, senza mai dimenticare le sue origini italiane ed europee.

Nel rapporto annuale sul 2024, il marchio di proprietà di Exor ha stilato una classifica dei Paesi in cui vende più auto, evidenziandoli nelle aree geografiche in cui opera.

La classifica dei Paesi in cui Ferrari vende più auto

Ferrari divide i mercati di riferimento per il suo business in quattro grandi aree geografiche: Emea (Europa, Medio Oriente e Africa), Americhe, Cina (inclusi Hong Kong e Taiwan) e il resto dell’Asia e dei Paesi del Pacifico (Apac). La divisione delle vendite tra queste aree geografiche è:

Nei suoi rapporti annuali, l’azienda italiana evidenzia poi i Paesi più importanti per ogni area geografica, creando quindi una classifica di quelli in cui vende il maggior numero di automobili.

  1. USA, 3.452 auto vendute nel 2024;
  2. Germania, 1.476 auto vendute nel 2024;
  3. Regno Unito 933 auto vendute nel 2024;
  4. Cina 814 auto vendute nel 2024;
  5. Italia 797 auto vendute nel 2024.

Fuori dalla classifica, quindi, tutti gli Stati del Medio Oriente, dove il marchio è comunque molto apprezzato. In totale, però, nel 2024 in questi Paesi sono state vendute soltanto 479 Ferrari.

Il crollo in Cina, il nuovo successo negli USA

Il mercato di riferimento di Ferrari è evidentemente quello europeo. L’Emea rappresenta in totale il 45% delle vendite, una quota sostanzialmente stabile negli ultimi anni. Al secondo posto ci sono però le Americhe. Qui Ferrari vende il 29% delle proprie vetture e, a differenza dell’Europa, l’importanza di questi Paesi sta crescendo molto per il gruppo.

Nel 2022 l’azienda aveva venduto meno di 3.500 auto in tutte le Americhe e meno di 3.000 negli USA. Appena due anni dopo ha superato le 4.000 in tutto il continente, sfiorando le 3.500 soltanto negli Stati Uniti. Oggi le Americhe rappresentano il 29% delle vendite di Ferrari nel mondo.

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Una posizione che il continente si è guadagnato a discapito della Cina. Come molti altri marchi occidentali, dell’automotive e non solo, gli ultimi anni sono stati deludenti in medio oriente per Ferrari. Le vendite in Cina sono passate da quasi 1.300 a poco più di 800, con il Paese che è passato da rappresentare dal solo quasi il 10% delle auto consegnate nel 2022 a meno del 6% nel 2024.

L’ombra dei dazi sul futuro

Questo sbilanciamento verso gli Stati Uniti espone Ferrari alle turbolenze derivate dalla politica commerciale di Donald Trump. Al momento i dati pubblicati dall’azienda non permettono di stimare l’impatto dei dazi. Nella prima parte del 2025 infatti, Ferrari ha venduto auto per lo più già consegnate negli USA prima dell’entrata in vigore dei primi dazi.

Ferrari opera comunque in un segmento, quello delle auto di lusso, che non dovrebbe essere troppo influenzato dalla concorrenza sul prezzo. Anche se i dazi dovessero causare un aumento dei costi delle vetture sul mercato, questo potrebbe comunque avere un impatto relativamente basso sulle vendite.

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