È stato dato il via libera al decreto fiscale, che è legge dopo la votazione alla Camera. Il risultato? 151 voti in favore, 111 contrari e 4 astenuti. Già approvato in Senato, il provvedimento, collegato alla legge di Bilancio, è stato convertito in legge e possiamo dunque parlare, concretamente, delle varie misure che hanno ricevuto l’ok finale.
Il decreto fiscale Meloni
Dopo aver ottenuto la fiducia alla Camera nella giornata di mercoledì 4 dicembre, con 192 voti favorevoli, in assenza di modifiche rispetto a quanto approvato al Senato, era ormai scontato il semaforo verde.
Le disposizioni previste variano tra differenti ambiti, tenendo anche conto delle urgenze dei singoli territori. Lo dimostrano i 74,4 milioni di euro che riceverà la Regione Sicilia. Ciò al fine di compensare le entrate ridotte derivanti dalla riforma fiscale. Alla Provincia di Trento, invece, destinati 5,4 milioni di euro. La somma è stata individuata per il ristoro per il maggior gettito della tassa automobilistica.
Impossibile ignorare il grido d’aiuto delle imprese dell’acquacoltura e della pesca. Previste dunque risorse, pari a 3,7 milioni di euro per il 2024, al commissario straordinario nazionale per l’emergenza granchio blu. Un indennizzo per le tante imprese in affanno in Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Veneto.
Tra le principali novità del testo, si individuano 70 milioni di euro d’aumento, in riferimento al 2025, per il Fondo complementare per i contratti di filiera e distrettuali. Il governo di Giorgia Meloni tende dunque la mano alle filiere produttive nazionali.
Sono invece 50 i milioni di euro sanciti come incremento del Fondo nazionale per il concorso finanziario dello Stato agli oneri del Trasporto pubblico locale (per l’anno 2024). Sguardo rivolto poi alla rete autostradale, con una misura atta a rafforzare la gestione interna di Autostrade dello Stato SpA: sanciti 343 milioni di euro.
Concordato preventivo biennale
Mentre i partiti si preparano al delicato confronto sulla Manovra, con alcuni nodi ancora da sciogliere e poco tempo per farlo, si segnala una delle più rilevanti novità del decreto fiscale. Concordato bis garantito a chi ha fallito nell’aderire alla prima tranche. La nuova finestra, al pari delle condizioni precedenti, si chiuderà il 12 dicembre 2024.
Da sottolineare, inoltre, come sia stata ampliata la platea dei riceventi del tanto discusso Bonus Natale da 100 euro: lavoratori dipendenti con almeno un figlio a carico, anche single. Sarà inoltre possibile per le partite Iva un pagamento rinviato delle imposte sui redditi, ovvero il secondo acconto Irpef, fino a un massimo di 170mila euro. Si passa così dalla scadenza del 2 dicembre a quella del 16 gennaio 2025. Un aiuto che non basterebbe a molti, essendo di poco più di un mese. Chi non volesse o potesse saldare il dovuto in un’unica soluzione, però, potrà optare per un rateizzo in cinque tranche, con scadenza ogni 16 del mese, fino a maggio del prossimo anno.
Payback farmaceutico e aiuto ai partiti
Nel testo trova spazio il payback farmaceutico, meccanismo studiato al fine di ridefinire le quote che spettano alle singole Regioni. Un vero e proprio riequilibrio, dunque, del dovuto da parte delle aziende, come contributo allo sforamento del tetto di spesa. Ciò non tenendo più conto soltanto del numero di abitanti ma, appunto, dei rispettivi superamenti di soglia.
Qualcosa poi si muove anche sul fronte del finanziamento alla politica. Si era discusso molto dell’intervento del Quirinale in materia, eppure il decreto fiscale introduce una novità considerevole: aumento del tetto di 3 milioni per il solo 2024 (risorse provenienti dalla destinazione su base volontarie del due per mille dell’Irpef.
Ambiente e grandi eventi
Il decreto fiscale prevede un contributo da 44 milioni di euro, da destinare alla lotta alle calamità naturali. Un tema decisamente attuale, considerando i disastri in varie Regioni provocati dal cambiamento climatico. Una somma intesa come copertura assicurativa, estesa anche ai danni per le imprese, in caso di alluvioni, terremoti e non solo.
Per quanto riguarda i grandi eventi, infine:
- 33,5 milioni di euro – Giochi del Mediterraneo di Taranto 2026, Giochi Paralimpici 2024, Giubileo della Chiesa cattolica 2025;
- 4 milioni di euro – Special Olympics Winter Games 2025.