Contro dazi Ue agli Stati Uniti, pesanti conseguenze per i consumatori

I dazi applicati dagli Stati Uniti possono creare un effetto domino con Unione Europea e Cina pronte a replicare con pesanti contromisure, ma chi ne pagherà il prezzo?

Pubblicato: 2 Marzo 2025 16:11

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Redazione

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A scuotere umore e mercati ci pensa Emmanuel Macron. L’Unione Europea ha intenzione di rispondere in maniera forte ai dazi di Trump con una mossa strategica. L’idea è quella di non concedere sconti e utilizzare una sorta di contro dazi per “proteggersi e difendersi” dagli Stati Uniti.

L’annuncio della volontà di introdurre dazi reciproci è emerso nel corso di una conferenza stampa a Porto, in Portogallo, quando Macron ha incontrato il primo ministro lusitano Luis Montenegro.

Se Donald Trump darà davvero seguito all’intenzione di introdurre dazi doganali del 25% su prodotti provenienti dall’Ue, ne pagherà le conseguenze: questa è la posizione che è emersa dal vertice.

Cosa sono i dazi dell’Ue agli Stati Uniti

Macron ha ribadito quanto sia uno sbaglio sia politico che di tempistiche imporre dazi all’Ue in un periodo così delicato per gli investimenti fatti fronte Difesa.

Le speranze di un accordo con Trump sono ormai ridotte al minimo e la strategia ormai è chiara: se da aprile gli Stati Uniti imporranno tariffe su prodotti europei, i contro dazi saranno dello stesso importo e probabilmente su acciaio e alluminio.

Nonostante le parole di Trump, l’incertezza provocata dall’imminente arrivo dei dazi, causa ripensamenti, continua a scuotere il mercato delle materie prime.

Il duro colpo che potrebbe infliggere il presidente degli Stati Uniti d’America all’Unione Europea nasce per un motivo ben preciso: combattere deficit commerciale e politiche europee nei confronti dei colossi tecnologici americani. Per questo l’Ue ha dichiarato che risponderà con misure ferme e proporzionate.

Come cambieranno i prezzi di argento e alluminio

A dipingere un quadro non proprio roseo per il mercato dei metalli sono gli analisti di Bloomberg Intelligence. Potrebbero schizzare i prezzi di argento e alluminio.

Nel 2025 il valore dell’argento potrebbe addirittura superare quello dell’oro segnando un record storico in negativo per il settore. Il problema è l’importanza di questo metallo nei vari settori dell’economia. Viene utilizzato, tra le altre cose, nell’elettrificazione dei pannelli fotovoltaici.

Il segnale già c’è: da gennaio sui mercati internazionali il prezzo dell’argento è aumentato già dell’8%. A catena, a causa dei dazi introdotti dagli Stati Uniti sui prodotti cinesi, potrebbe verosimilmente salire anche il prezzo di altri metalli.

La risposta della Cina

Dal 4 marzo gli USA hanno imposto i cosiddetti “dazi aggiuntivi” del 10% su tutte le importazioni provenienti dalla Cina. Quota che si aggiunge ai già presenti dazi, sempre del 10%, che sono in vigore da febbraio 2025.

Il colosso economico mondiale non è rimasto di certo a guardare ed è pronto a rispondere e adottare qualsiasi tipo di contromisura che possa difendere interessi e diritti.

Inoltre la Cina ha sottolineato come i dazi pesino anche su aziende e consumatori americani, oltre a inasprire i rapporti tra le due potenze mondiali.

Le conseguenze dei contro dazi

Dazi e contro dazi potrebbero avere un effetto particolarmente negativo sull’economia dell’Unione Europea. Entrambi finirebbero per aumentare i costi per i consumatori sia per i prodotti importati che per quelli esportati.

Purtroppo anche i dazi a Paesi terzi come la Cina potrebbero creare un pericoloso regime concorrenziale alle aziende europee.

Infine, ultimo pesante problema che potrebbe scaturire da queste politiche di maggiorazione sui prodotti, potrebbe essere l’approvvigionamento di materiali che rappresenterebbe un ennesimo aumento di costi per le aziende e di conseguenza per i destinatari finali.

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