Il Governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, ha espresso parole incoraggianti sull’economia italiana commentando le previsioni di crescita del nostro Paese del Fmi per il prossimo biennio. “Tenendo conto degli shock, l’andamento economico dell’Italia è stato soddisfacente”, ha affermato il numero uno di Bankitalia, a margine dei lavori del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale, indicando fra i fattori di destabilizzazione del Pil l’inizio della guerra tra Israele e Hamas dopo l’attacco del 7 ottobre, i conseguenti problemi al traffico delle navi commerciali nel Mar Rosso, il conflitto in Ucraina e le oscillazioni sui prezzi dell’energia derivate dall’invasione russa.
Le parole del governatore di Bankitalia, Fabio Panetta
Negli ultimi giorni, il Fondo Monetario internazionale aveva confermato per l’Italia una crescita del Prodotto interno lordo dello 0,7% nel 2024 e nel 2025, indicando anche la necessità di un “aggiustamento” del debito pubblico.
Per il Governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta, il quadro dei conti pubblici del nostro Paese va inserita in un contesto internazionale che vede “un livello di incertezze molto elevato“, nel quale “il mondo sta rallentando, con il mondo rallenta l’Europa e con l’Europa l’Italia”. “Dopo una stretta di un anno e mezzo – ha spiegato – l’economia si è raffreddata, l’inflazione sta scendendo e stiamo semplicemente prendendo atto”.
Sulle raccomandazioni del Fmi relative all’economia italiana si è espresso anche il responsabile del Mef, Giancarlo Giorgetti: “I consigli sono sempre bene accetti. Stiamo lavorando nella direzione della stabilità del debito” ha affermato.
“Abbiamo avuto un effetto una tantum relativo al Superbonus – ha aggiunto il ministro dell’Economia – che ha stravolto i dati di deficit e di debito nei prossimi anni. Sappiamo perfettamente che la stabilità del debito dipende dalla capacità di produrre crescita”.
La previsione sui tassi
Tra gli argomenti trattati dal numero uno di Bankitalia, parlando alla stampa a Washington, anche la previsione di tassi di interesse più bassi, confermando la probabilità di un taglio da parte della Bce a giugno.
“Sui tassi – ha dichiarato – è chiaro che da quanto emerso dalla riunione del consiglio direttivo e detto dalla presidente della Bce, la disinflazione sta avanzando e questo porterà a riconsiderare il livello della restrizione. È probabile che a giugno si possa portare qualche novità nel livello dei tassi, ovviamente nel senso che diventano meno restrittivi”. “Il percorso per arrivare a un processo di allentamento è ancora lungo ma la situazione sta migliorando, i prezzi stanno calando e noi ne prendiamo atto” ha aggiunto il Governatore.
Guardando le prossime mosse delle banche centrali, infatti, la Bce sembra intenzionata a ridurre il costo del denaro, come peraltro lasciato intendere anche dal vicepresidente Luis de Guindos, secondo cui “se la traiettoria dell’inflazione sarà confermata potrà essere opportuno un taglio tassi“.
Diverso l’orientamento della Federal Reserve americana, dato che sulle previsioni delle prossime scelte sembrano avere più peso le indicazioni dei “falchi”: la presidente della Fed di Cleveland, Loretta Mester, ha detto, infatti, che ci vorranno mesi di dati incoraggianti per convincerla che l’inflazione è su un percorso sostenibile verso l’obiettivo annuale del 2%.
Durante la sua visita negli Stati Uniti, Panetta ha parlato infine dell’ipotesi di utilizzo degli asset russi congelati, affermando che è una scelta “politica”, ma la preoccupazione delle banche centrali riguardi i “possibili effetti sulla stabilità finanziaria”.
Sullo stesso argomento è intervenuto anche il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, affermando che il possibile uso degli asset russi congelati è una “materia particolarmente complessa” e che implica conseguenze “legali non banali” che i tecnici stanno approfondendo in vista del G7 di Stresa.