Banca d’Italia, Panetta sulla crescita dell’Italia nel 2024: “È moderata, no a ottimismo eccessivo”

L'economia in Italia è cresciuta dello 0,3 per cento nel primo trimestre 2024, ma per il governatore di Banca d'Italia Panetta è ancora troppo presto per esultare.

Pubblicato: 9 Luglio 2024 19:35

Riccardo Castrichini

Giornalista

Nato a Latina nel 1991, è laureato in Economia e Marketing e ha un Master in Radio, Tv e Web Content. Ha collaborato con molte redazioni e radio.

L’economia in Italia cresce nel 2024 a ritmi moderati, ma non è ancora il momento di lasciarsi andare a del facile ottimismo. È questa la sintesi delle parole che il governatore di Banca d’Italia Fabio Panetta ha detto nel corso dell’assemblea Abi tenutasi all’Auditorium della Tecnica di Roma. Il Paese, più nello specifico può contare “sull’irrobustimento delle imprese, la solida posizione finanziaria delle famiglie e la forza delle banche”, ma ci sono ancora alcuni fattori che non “devono indurre a un eccessivo ottimismo“.

Panetta (Banca d’Italia) sulla crescita dell’Italia nel 2024

I dati elaborati da Banca d’Italia e riferiti al primo trimestre del 2024 mostrano che “la crescita è stata anche da noi dello 0,3 per cento, e sarebbe rimasta dello stesso ordine di grandezza nel secondo”. “Continua – ha aggiunto Panetta – l’espansione dei servizi, soprattutto quelli legati al turismo, mentre perdura la debolezza della manifattura. Per il complesso del 2024 le previsioni di Consensus Economics indicano una crescita dello 0,8 per cento”.

Nella sua analisi, il governatore di Banca d’Italia ha anche sottolineato che, nello scenario attuale, “la solidità delle banche rappresenta un elemento di forza del nostro sistema produttivo”. “In un tale contesto – ha aggiunto – le banche dovranno contemperare l’esigenza di contenere i rischi con quella di sostenere l’economia reale. Il credito dovrà continuare a fluire ai prenditori capaci di onorare i propri impegni”.

L’inflazione in Italia: no all’eccessivo ottimismo

I dati confortanti del primo trimestre del 2024 dell’economia italiana risentono, per stessa ammissione del governatore di Bankitalia, della forte inflazione e della perdita del potere d’acquisto dei lavoratori. Vi è tuttavia entusiasmo per le manovre messe in campo dal Paese: “L’attuale aumento delle retribuzioni rappresenta un inevitabile recupero del potere d’acquisto, destinato ad affievolirsi a mano a mano che si ridurrà la perdita da recuperare”.

Il governatore di Banca d’Italia ha poi invitato a non lasciarsi prendere da un eccessivo ottimismo visto che lo scenario attuale potrebbe essere turbato da eventi inattesi, ma possibili. “Il calo dell’inflazione ha consentito di avviare un primo allentamento delle condizioni monetarie – ha specificato Panetta -. La riduzione dei tassi ufficiali potrà proseguire con gradualità, accompagnando il ritorno dell’inflazione all’obiettivo, se gli andamenti macroeconomici rimarranno in linea con le attese del Consiglio direttivo della Bce. Se – ha precisato – eventi inattesi rischiassero invece di allontanarci dal sentiero previsto, in una direzione o nell’altra, dovremo essere pronti ad adeguare prontamente le nostre decisioni“.

Giorgetti: “L’economia italiana conferma un’ottima tenuta”

Le parole del governatore di Banca d’Italia Fabio Panetta sono state confermate e rafforzate da quelle ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti il quale ha sottolineato che “in un contesto globale instabile e incerto l’economia italiana conferma un’ottima tenuta, gli andamenti macroeconomici sono positivi”.

Per il titolare del dicastero dell’Economia e delle Finanze ha parlare sono i numeri: “Negli ultimi 3 anni l’andamento della crescita è stato più sostenuto da altri Paesi dell’area euro. I dati del primo trimestre sono in continuità con questo. Il rialzo del Pil dello 0,3 per cento è confortante perché a oggi la crescita acquisita sarebbe già pari allo 0,6 e salirebbe allo 0,9 per cento se le stime del governatore fossero confermate”.

“Non serve una manovra lacrime e sangue – ha aggiunto Giorgetti – ma una seria politica di controllo della spesa pubblica” per permettere all’Italia di uscire dalla condizione vincolante di “Paese sempre sotto esame”. “La nostra missione – ha concluso il ministro leghista – è portare il bilancio in pareggio al netto del servizio del debito pregresso. Lo sento non come obiettivo politico ma come dovere morale per le future generazioni”.

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