Riccardo Bossi accusato di truffa allo Stato per il Reddito di cittadinanza: cosa rischia

La procura gli contesta un indebito arricchimento pari a 12.800 euro. Non è la prima volta che il figlio di Umberto Bossi finisce nei guai: i precedenti

Pubblicato: 8 Marzo 2024 15:37

Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Riccardo Bossi, il figlio primogenito del Senatùr Umberto Bossi, è accusato di truffa ai danni dello Stato per indebita percezione del reddito di cittadinanza. Secondo l’accusa, tra il 2020 e il 2023 avrebbe incassato la misura di sostegno al reddito senza averne diritto.

Riccardo Bossi e il reddito di cittadinanza

Gli accertamenti sul caso sono stati coordinati dal pubblico ministero della procura di Busto Arsizio, Nadia Alessandra Calcaterra, la quale ha di recente depositato l’avviso di conclusione delle indagini, un atto che di norma prelude alla richiesta di rinvio a giudizio. Sentito in procura, Riccardo Bossi si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il primogenito Bossi ha adesso 20 giorni a disposizione per chiedere di essere ascoltato dai magistrati e per depositare memorie a sua difesa.

La ricostruzione

Riccardo Bossi incassava il reddito di cittadinanza come forma di sostegno correlato all’affitto di un appartamento. Appartamento dal quale, però, a un certo punto è stato sfrattato per morosità. Bossi jr non avrebbe dunque comunicato alle autorità di non avere più titoli per incassare il reddito e avrebbe indebitamente percepito 280 euro al mese per 43 mensilità, per un totale di 12.800 euro. Questo ha infine fatto scattare le indagini che hanno portato il suo caso all’attenzione della procura.

Cosa rischia Riccardo Bossi

Per l’omissione di informazioni dovute, la procura potrebbe chiedere per Riccardo Bossi (se rinviato a giudizio) la reclusione da 2 a 6 anni.

Chi è e cosa fa Riccardo Bossi

Riccardo Bossi è nato nel 1979 ed è il primo figlio di Umberto Bossi, avuto da Gigliola Guidali. Gli altri tre figli di Umberto Bossi sono nati dalla seconda moglie, Manuela Marrone. A parte gli anni giovanili, in cui fece da collaboratore all’eurodeputato Francesco Speroni e poi a Matteo Salvini, Riccardo Bossi non ha mai sentito il richiamo della politica, a differenza del padre Umberto e del fratellastro Renzo. Riccardo Bossi ha invece coltivato l’attività di imprenditore e la passione per i motori, diventando pilota ufficiale di rally. Anni fa le cronache rosa si occuparono di lui per il matrimonio con la showgirl Maruska Abbate e per una liaison con la “pupa” Rosy Dilettuso.

I guai giudiziari di Riccardo Bossi

Nel 2016 Bossi jr è stato condannato a 1 anno e 8 mesi, con pena sospesa, per appropriazione indebita aggravata per le presunte spese personali con i fondi del Carroccio. Si trattava della cosiddetta inchiesta “The Family”, nome derivante dalla dicitura riportata sulla cartelletta finita al centro dello scandalo. L’accusa era di aver sottratto circa 158mila euro alle casse della Lega Nord per spese personali. Il caso infine cadde perché Matteo Salvini, divenuto nuovo leader della Lega, decise di non sporgere denuncia. Nel 2017 Riccardo Bossi è stato condannato a 9 mesi di reclusione più una multa per truffa e insolvenza fraudolenta: avrebbe acquistato merce di valore senza regolare il conto. Sarebbe poi stato denunciato da un gommista, da un benzinaio e da un ristoratore per non aver pagato il dovuto. Nel 2020 è stato condannato a 8 mesi per il caso di due moto d’acqua acquistate anni prima senza saldare il conto.

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