Sono giornate di forte fibrillazione quelle che si stanno susseguendo nelle sedi di Forza Italia. La scomparsa di Silvio Berlusconi non ha provocato solamente un dolore ineguagliabile per le tante persone interne al partito che hanno trascorso al suo fianco gli ultimi 30 anni della loro vita. Accanto alla sofferenza, sta montando in maniera sempre più importante un sentimento di sgomento per quelle che saranno le sorti degli azzurri nel futuro a breve termine.
Al netto del nuovo ruolo sempre più centrale e verticistico che verrà assegnato al vicepremier Antonio Tajani (che già da diversi tempo ricopre la carica di coordinatore nazionale), le incognite riguardano soprattutto la situazione economica della creatura berlusconiana. Infatti, ormai da oltre un decennio, le casse finanziarie hanno registrato un passivo sempre più pesante, con la sopravvivenza del partito che è stata garantita solo ed esclusivamente grazie agli investimenti personali effettuati dalla famiglia del Cavaliere.
Donazioni e finanziamenti, per la politica sempre meno fondi dai cittadini
I numeri parlano chiaro e non lasciano spazio a molteplici interpretazioni. Secondo quanto indicato nell’ultimo bilancio pubblico disponibile (ossia quello relativo all’anno 2021), il passivo di Forza Italia risulta di gran lunga il più pesante se paragonato a quello stimato per le altre forze politiche. Con oltre 99 milioni di euro di debito, la situazione dello schieramento fondato da Silvio Berlusconi è assai più grave di quella, ad esempio, del Partito Democratico, che si posiziona al secondo posto di questa speciale classifica con circa 5,5 milioni di euro di rosso.
Inutile fare paragoni con gli altri partiti presenti ad oggi nell’arco parlamentare, visto che nessuno di essi presenta debiti che superino il mezzo milione di euro. Tutto questo nonostante l’ex premier – come ribadito in precedenza – nel corso del tempo abbia messo di propria tasca una mole smisurata di denaro per tenere a galla Forza Italia (un impegno senza precedenti nella storia politica italiana, come si evince anche dal film Loro). L’ultimo caso è quello del 2014, anno in cui il Cavaliere ha investito oltre 40 milioni di euro provenienti dal proprio patrimonio per riequilibrare i conti dopo la fallimentare esperienza di fusione con Alleanza Nazionale all’interno del Popolo della Libertà.
2 per mille, la classifica dei partiti: ecco quanto hanno ricevuto
Tra le cause di questo tracollo c’è però anche il capitolo che riguarda il calo drastico delle entrate derivanti dal 2 per mille. In un periodo storico in cui le donazioni dei cittadini sono in calo a livello generale, la politica ne risente molto più di altri ambiti e Forza Italia (forse proprio perché sempre percepita come “protetta” dalle larghe disponibilità della famiglia Berlusconi) rappresenta il partito più colpito da questa emorragia di liquidità.
Osservando le dichiarazioni dei redditi depositate nel 2022 per l’anno d’imposta 2021, risulta infatti evidente come gli azzurri siano lo schieramento che ha ricevuto meno soldi da questa fonte, fermandosi ad un misero valore di circa 600mila euro. Poco meglio hanno fatto altri 6 partiti dell’attuale Parlamento, tutti sotto la soglia di un milione di euro: stiamo parlando di Sinistra Italiana, di Azione, di Europa Verde, della Lega, di Articolo Uno e di Italia Viva. Le cose vanno meglio per Fratelli d’Italia (che sfiora la quota di 3 milioni di euro annui), mentre in testa troviamo il Partito Democratico, che dal 2 per mille ha ricevuto 7,4 milioni di euro nel solo 2021.