Dopo aver lanciato la mappatura delle aree del nostro Paese senza segnale telefonico, l’Unione Nazionale dei Comuni, delle Comunità e degli Enti Montani (Uncem) ha recentemente avviato un progetto per mappare le aree italiane in cui il segnale televisivo è assente.
L’appello si rivolge ai cittadini che abitano in aree montane e rurali affinché segnalino i luoghi dove la ricezione televisiva è carente o del tutto mancante, per poter intervenire con investimenti e quindi azioni da parte del Governo, ma anche interventi dei broadcaster.
“Serve un piano nazionale per coprire tutte le aree montane. Tutta l’Italia, anche quella più interna, remota, rurale, impervia”, ha sottolineato il Presidente Uncem Marco Bussone.
5 milioni di italiani senza Rai
Secondo quanto riferito da Bussone, sarebbero “almeno 5 milioni gli italiani che hanno difficoltà a vedere i canali Rai e l’intero bouquet televisivo. Un fatto grave, irrisolto”.
Una situazione che certo non è stata agevolata dallo switch off del digitale terrestre di nuova generazione e dai successivi cambi di frequenze tv.
Centinaia di impianti di trasmissione di proprietà degli Enti locali sono stati dismessi perché non recuperabili e adeguabili, con frequenze in contrasto e non a norma secondo gli Ispettorati territoriali Mise. Nella maggior parte dei casi è così risultato quasi impossibile ricevere qualsiasi segnale televisivo, a meno di non dotarsi di una parabola, di tv-sat e decoder da installare per continuare a vedere la tv. Soluzioni che hanno rappresentato un costo maggiore per residenti e proprietari di seconde case delle aree montane.
“Un aggravio di costi non banale. Un danno economico notevole. Eppure in troppe aree del Paese tutti i canali Rai, tutto il bouquet televisivo, il Tgr non si vedono. E non possiamo accettarlo”, sottolinea il Presidente Uncem Marco Bussone.
La mappatura delle zone in cui la tv non si vede
Per riuscire a fornire il giusto supporto a tutti quei Comuni e paesi in cui il segnale tv è assente, l’Uncem è tornato dunque a chiedere il contributo di tutti, invitando chi abita in aree montane, rurali o comunque con grossi problemi di ricezione a segnalare i paesi in cui la tv non si vede, per creare una mappatura aggiornata della situazione sul territorio.
L’organizzazione è in trattativa con la Rai, le società di gestione delle torri di trasmissione e i ministeri competenti, per trovare una soluzione. L’obiettivo è identificare con precisione i paesi e le comunità montane dove il segnale televisivo non arriva e pianificare interventi mirati che coinvolgano sia le istituzioni politiche, attraverso investimenti, sia i broadcaster, nell’interesse delle emittenti stesse e di chi vive e lavora nelle aree montane del paese.
700mila famiglie senza tv
Secondo l’ultimo rapporto Auditel-Censis, per la prima volta le smart tv hanno superato le tv tradizionali grazie al boom dei servizi in streaming. In totale le tv connesse a Internet sono 21 milioni, contro i 20 milioni e mezzo delle tv tradizionali, e sono presenti nelle case del 50,1% degli italiani.
Dal report emerge anche una realtà completamente diversa, che coinvolge un numero importante di italiani. 8 milioni e 400.000 famiglie, che corrispondono al 35,2% del totale delle famiglie che hanno una tv, non hanno in casa neppure un televisore compatibile con il passaggio definitivo al digitale terrestre di seconda generazione.
Quasi un milione e mezzo di italiani è senza tv: si tratta di 700mila famiglie, il 2,8% del totale. Nelle loro case, non è presente neanche un apparecchio televisivo.
E ci sono anche due milioni di famiglie che non si collegano a Internet da casa: i nuclei familiari che non possiedono un collegamento a internet sono l’8,3% del totale. A queste si aggiungono 5 milioni e 500mila famiglie (il 22,4%) che si collegano da casa ma esclusivamente con il cellulare e 9 milioni di famiglie, il 36,9%, che non hanno accesso alla banda larga.