Il 6 Marzo 2024 ha segnato un passo significativo nella gestione delle risorse idriche nell’Appennino settentrionale, con l’insediamento del nuovo “Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici”. Questo organismo, una sorta di task force all’interno dell’Autorità di bacino dell’Appennino settentrionale, è stato istituito con l’obiettivo di monitorare e gestire le fasi di siccità nell’area di competenza, che comprende principalmente le regioni della Toscana e della Liguria.
La cerimonia di insediamento, presieduta dalla segretaria generale dell’Autorità, Gaia Checcucci, e dal commissario nazionale contro la siccità, Nicola Dell’Acqua, ha rappresentato un momento cruciale nella collaborazione tra autorità locali e nazionali per affrontare le sfide legate alla disponibilità idrica.
Di cosa si occuperà la nuova task force contro la siccità
Il protocollo sottoscritto, riconosce all’Autorità dell’Appennino settentrionale il ruolo chiave nella gestione delle risorse idriche, fungendo da centro di riferimento per la raccolta, l’analisi e la gestione ottimale della risorsa idrica. L’obiettivo è adottare un set di indicatori sensibili al cambiamento climatico per garantire una gestione efficiente e sostenibile delle risorse idriche.
L’Osservatorio sarà ora operativo e sarà in grado di valutare la situazione attraverso incontri programmati con le autorità territoriali e statali.
In tal senso, sono stati previsti quattro scenari di severità idrica, che vanno da normale a alto, in base al grado di criticità della situazione idrica. In caso di emergenza, l’Osservatorio potrà raccomandare lo stato di emergenza nazionale.
Siccità in Italia, la crisi si allarga da nord a sud
L’iniziativa fa seguito a uno dei periodi più critici per l’Italia sul fronte idrico. Il nostro paese, come del resto gran parte dell’Europa, ha dovuto fare i conti con livelli di siccità sempre più allarmanti, temperature record registrate nel corso del 2023 e ad inizio 2024 accompagnate da una grave carenza di precipitazioni. Questa situazione ha portato ad una quasi totale assenza di piogge e ad una diminuzione delle nevicate, mettendo a rischio la disponibilità di acqua nelle regioni italiane, con particolare riferimento alla Sicilia e alla Sardegna, dove la situazione è già emergenziale.
Secondo i dati dell’Osservatorio europeo sulla siccità, riportati dall’Associazione dei consorzi gestione e tutela del territorio e acque irrigue (Anbi), il 16,1% dell’Europa è ora minacciato da siccità grave, mentre l’1,2% dei territori si trova già in stato di allarme. Questo fenomeno non riguarda solo l’Italia, ma anche altre regioni europee, come le regioni spagnole della Murcia e Valneciana, l’isola di Maiorca e la Catalogna, dove sono già state attivate misure di razionamento dell’acqua a causa della mancanza di piogge significative negli ultimi tre anni.
In Italia, la situazione è critica soprattutto nelle regioni meridionali. L’iniziativa dell’Autorità di bacino dell’Appennino settentrionale non è infatti prima e unica nel suo genere. Non a caso, proprio la Sicilia ha già attivato da diverse una task force per affrontare la siccità, mentre in Sardegna sono state imposte limitazioni all’uso dell’acqua in agricoltura a causa dei bassi livelli dei bacini idrici. Anche in Basilicata e Puglia la situazione è preoccupante, con un deficit idrico rispettivamente del 40% e del 44% rispetto allo scorso anno.
Ma la siccità non risparmia neanche le regioni del Centro e del Nord Italia. L’Anbi segnala una rapida discesa dei livelli dei fiumi lungo la dorsale appenninica, con una grave sofferenza idrica che si estende verso le regioni centrali, in particolare Abruzzo, Umbria e Lazio. Anche le regioni settentrionali, come il Piemonte, la Liguria e l’Emilia Romagna, sono colpite da criticità idriche, nonostante l’alluvione che ha colpito la zona tra maggio e giugno 2023.
In questo contesto, diventa essenziale adottare misure urgenti per affrontare la siccità e garantire una gestione sostenibile delle risorse idriche. È necessario promuovere politiche di risparmio idrico, investire in infrastrutture per la raccolta e la distribuzione dell’acqua, e sensibilizzare la popolazione sull’importanza di un uso responsabile delle risorse idriche.
Solo attraverso un impegno comune e una stretta collaborazione tra istituzioni, comunità locali e cittadini sarà possibile affrontare efficacemente questa sfida e garantire un futuro sostenibile per l’Italia e per l’intera Europa.