Vendita del Torino, Cairo ci pensa: Red Bull sullo sfondo, ma non solo

Il presidente del Torino, Urbano Cairo, ha dato segnali di apertura alla cessione del club dopo voci insistenti di un interessamento della Red Bull

Pubblicato: 28 Novembre 2024 23:28

Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Urbano Cairo apre alla vendita del Torino dopo giorni di pesanti contestazioni da parte della tifoseria. Il presidente della società granata ha parlato della possibilità di una cessione del club, pur ribadendo che “al momento non c’è stato nessun incontro” con aspiranti acquirenti, nonostante le insistenti voci di un interessamento di Red Bull circolate nelle ultime settimane. Con altrettanta chiarezza il presidente di Rcs media group ha però dichiarato di non volere “rimanere a vita patron del Torino”.

L’apertura alla cessione

“Ho preso il Torino 19 anni fa quando stava fallendo, ma non voglio rimanere a vita e ci sta passare la mano ad un certo punto” ha detto Urbano Cairo prendendo parte all’evento ‘Sport Industry Talk’.

“Ma vorrei che nel momento in cui decida di vendere ci sia uno più ricco di me, allora mi farò da parte. Ma su questo non c’è dubbio. Io non voglio restare a tutti i costi: i ventenni finiscono, vale anche per me” è stato l’intervento del presidente granata durante l’incontro al Maxxi di Roma.

Parole che fanno intravedere l’obiettivo di Cairo di battere il primato di 7030 giorni alla guida del Torino del presidente dell’ultimo scudetto, Orfeo Pifanelli.

Un traguardo ormai in vista nel prossimo turno di campionato, al termine del quale l’attuale patron sarà il presidente più longevo della storia granata. Dopo, il suo futuro a capo della società potrebbe essere in discussione.

“Venderò se arriverà qualcuno più ricco e più bravo di me, ma al momento non c’è” ha chiarito Cairo in questi giorni, ripetendo, come ricordato da Repubblica, le parole pronunciate nel 2010 in un altro momento di crisi con la tifoseria.

Le ipotesi

In questa stagione Urbano Cairo è al centro delle contestazioni dei tifosi come mai negli ultimi anni e le sue dichiarazioni arrivano dopo le proteste di circa duemila granata nell’ultima giornata di Serie A, rimasti fuori dallo stadio per tutto il primo tempo della partita contro il Monza.

Una manifestazione alla quale hanno partecipato soprattutto abbonati alle curve Maratona e Primavera, ma che rappresenta un sentimento diffuso tra la tifoseria che, anche con striscioni a Piazza San Carlo, invita il presidente a cedere il club.

Nelle scorse settimane Cairo ha smentito nettamente le voci di incontri con esponenti della Red Bull, interessati al Torino. Indiscrezioni nuovamente negate dal patron, ma che tornano inevitabilmente a circolare dopo le sue ultime dichiarazioni.

Nel corso dell’evento al Maxxi di Roma, il numero uno di Rcs si è espresso anche sulle proprietà straniere in Serie A, ultimamente al centro delle critiche: “Non generalizziamo. Il fondo Elliott ha fatto bene, anche Commisso a Firenze sta facendo un buon lavoro. Non è facile, non basta avere molti soldi per fare risultati. Il calcio italiano ha attratto le proprietà straniere perché i prezzi sono competitivi rispetto all’estero – ha spiegato – Venire in Italia conviene, il prezzo delle società italiane è ancora molto accessibile”.

Oltre a Red Bull, che potrebbe anche partecipare con una quota di minoranza come con Arnault nel Paris Fc, tra le ipotesi di acquisizione sul Torino sarebbero emerse indiscrezioni relative anche all’interessamento di un fondo arabo, che sarebbe già pronto a subentrare.

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