La notizia della positività al doping di Jannik Sinner ha fatto tremare per un attimo tutto lo sport italiano e non solo: il numero 1 del tennis mondiale è risultato positivo al metabolita del Clostebol per una “contaminazione involontaria” avvenuta tramite il suo fisioterapista, che però è bastata per fare risultare la sostanza proibita, in quantità infinitesimale, nelle urine del 22enne altoatesino.
Il controllo risale al Masters 1000 di Indian Wells di marzo 2024, ma a renderlo noto oggi è lo stesso ufficio stampa dell’atleta, che ha comunicato l’innocenza di Sinner come da sentenza al termine dell’inchiesta dell’International Tennis Integrity Agency. L’azzurro, però, nonostante sia stato scagionato, sarà comunque multato per “responsabilità oggettiva”.
La positività al doping di Sinner
La positività era stata contestata a Jannik Sinner dall’Itia ad aprile, poco prima dell’Atp di Montecarlo, ma dopo una lunga e minuziosa attività di indagine un tribunale sportivo indipendente ha stabilito che il 22enne fosse innocente.
L’azzurro ha collaborato sin da subito con l’International Tennis indipendent Agency permettendo di scoprire “che la contaminazione involontaria di Clostebol è avvenuta attraverso il trattamento ricevuto dal suo fisioterapista” come si legge nel comunicato del suo ufficio stampa.
“Il suo istruttore di fitness – si spiega – ha acquistato un prodotto facilmente disponibile come prodotto da banco in qualsiasi farmacia italiana, che è stato dato allo stesso fisioterapista per un curare un taglio sulla sua mano: Jannik non ne sapeva nulla e il suo fisioterapista non sapeva di aver usato” su se stesso un prodotto contenente Clostebol.
“Il fisioterapista – prosegue la nota – ha poi ‘trattato’ Jannik senza guanti e ha avuto contatti con varie lesioni cutanee sul corpo” del tennista, causando una “contaminazione involontaria” per Sinner.
Il tennista italiano è stato sottoposto per due volte a test antidoping, a distanza di 8 giorni l’uno dall’altro, che hanno rilevato in entrambi i casi la positività alla sostanza illecita, come precisato dalla nota dell’Itia che conferma quanto reso noto dall’atleta.
La sanzione
La questione “è ora chiusa”, come conclude la nota diffusa dal team dell’azzurro, dove si specifica però che “data la natura di responsabilità oggettiva delle regole antidoping, Sinner ha accettato di perdere i punti conquistati nel torneo di Indian Wells, dove è stato effettuato il test”, in quanto “riconosce l’importanza delle rigide regole antidoping dell’Itia per la tutela dello sport che ama”.
Una sanzione confermata anche dall’agenzia antidoping: “In linea con il Wadc (il World Anti-Doping code, ndr.) e il Tadp (Tennis Anti-Doping Programme, ndr.) dell’Itia i risultati di Sinner, il premio in denaro e i punti in classifica dell’evento ATP Masters 1000 di Indian Wells, dove il giocatore è risultato positivo al clostebol in gara, vengono squalificati”.
Per questo il 22enne altoatesino ha perso il premio di 300 mila euro vinto all’Indian Wells, dove è stato sconfitto in semifinale da Alcaraz, e anche i 400 punti ottenuti dal ranking: una penalizzazione non da poco, ma che dal punto di vista della classifica non mettono in pericolo il primo posto di Sinner, grazie all’ampio margine sugli inseguitori.
“Ora posso buttarmi alle spalle un periodo davvero molto difficile e profondamente triste – ha dichiarato l’azzurro, fresco vincitore al Masters 1000 di Cincinnati – Continuerò a fare il possibile per fare in modo di attenermi al programma antidoping dell’Itia, e sono circondato da un team molto attento e meticoloso”.