Sport, il gioco e il benessere del bambino al centro del child safeguarding

Inclusione, dignità, parità, contrasto ad ogni forma di violenza e discriminazione. Una sola parola per far vivere ai nostri bambini lo sport come momento di gioco, educazione, condivisione: child safeguarding

Pubblicato: 30 Maggio 2024 17:58

Donatella Maisto

Esperta in digital trasformation e tecnologie emergenti

Dopo 20 anni nel legal e hr, si occupa di informazione, ricerca e sviluppo. Esperta in digital transformation, tecnologie emergenti e standard internazionali per la sostenibilità, segue l’Innovation Hub della Camera di Commercio italiana per la Svizzera. MIT Alumni.

Si è tenuto il 29 maggio presso la sede romana di Deloitte un importante incontro organizzato da Social Football Summit, dal titolo “Safeguarding: politiche e principi fondamentali per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di abuso, violenza e discriminazione nel calcio”, che ha visto la presenza della Figc e del Coni.

La necessità di fornire spunti di riflessione, di condividere esperienze, dati e approfondimenti è ulteriormente sollecitata dalla scadenza del 31 agosto, data entro la quale tutte le ASD e le SSD  dovranno aver predisposto e adottato modelli organizzativi e di controllo, nonché codici di condotta volti alla prevenzione e al contrasto di abusi psicologici, fisici, di matrice religiosa, molestie sessuali, ma anche negligenza, incuria, bullismo, cyberbullismo, comportamenti discriminatori.

Linee guida e modelli organizzativi e di controllo

Il decreto legislativo n. 39 del 28 febbraio 2021 ha introdotto, con l’art. 16, l’obbligo per le Federazioni Sportive Nazionali, Discipline Sportive Associate, Enti di Promozione Sportiva e per le Associazioni Benemerite, sentito il parere del Coni, di redigere le linee guida per la predisposizione dei modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei codici di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione prevista dal codice per le pari opportunità tra uomo e donna o per ragioni di etnia, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale.

L’art. 16, quindi, vuole far leva sul mondo dello sport, sulle sensibilità che lo animano, su un cambiamento culturale, facendo acquisire al settore una coscienza e una consapevolezza, che porti alla maturazione di un ambiente più sicuro, scevro da posizioni ambigue e che crei una alleanza tra famiglie, istituzioni, bambini, che diventano soggetti di diritto.
In un auspicato sistema realmente bilanciato, lo sport, per i bambini, diventa prima di tutto gioco, non competizione, ma fonte di benessere e di crescita, forma di espressione primordiale della loro personalità. Un mondo a cui affidarsi e dove apprendere le regole di convivenza sociale e dove far emergere le unicità delle singole individualità in una continua relazione con l’altro.

 Con tali premesse la norma ha introdotto:

Per mitigare il rischio di sanzioni o, comunque, prevenire i reati previsti si introduce la dotazione di un sistema di controllo delle modalità di svolgimento delle attività insieme alla definizione di principi etici, in totale trasparenza. Società ed Associazioni diventano, quindi, titolari di una responsabilità diretta, autonoma ed eventualmente concorrente con quella dell’autore materiale del reato.
Quanto prescritto dall’art. 1 del D. Lgs. 231/2001 consente al D. Lgs. 39/2021 di estendere l’obbligatorietà dei modelli di organizzazione, gestione e controllo a tutte le società e associazioni sportive.

Le Linee Guida, i Modelli e i Codici di condotta devono recepire le novità normative del settore, tenere conto dell’assetto organizzativo delle singole realtà di riferimento ed essere costantemente riviste e implementate, altrimenti perderanno di effittività e di efficacia. Le Linee Guida ad oggi visionabili si attestano, a volte con un mero “copia e incolla”, a quanto indicato dall’“Osservatorio permanente per le politiche di safeguarding” del C.O.N.I.

Safeguarding officer

Il Coni, attraverso la Giunta nazionale, il 25 luglio 2023, ha approvato, con delibera n. 255, nel documento di indirizzo “Principi fondamentali per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di abuso, violenza e discriminazione”, l’adeguamento del D. Lgs. 39/2021 “al fine di tutelare i tesserati, in particolar modo i minori, introducendo il “Safeguarding Officer” e l’istituzione dell’Osservatorio Permanente del CONI per le Politiche di Safeguarding, con la nomina dei relativi componenti”.
Tutti gli enti, nelle loro linee guida, prevedono l’istituzione di una Commissione di Safeguarding con lo scopo di vigilare sull’adozione e aggiornamento dei modelli e dei codici di condotta, nonché sulla nomina di un Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, accanto al Responsabile dei minori.
Le linee guida hanno validità quadriennale.

L’art. 3 delle Linee Guida e le fattispecie di abuso, violenza e discriminazione

L’art. 3 delle Linee Guida indica quali sono le condotte che danno origine alle fattispecie di abuso, violenza e discriminazione. In particolare:

È importante, tuttavia, fare delle osservazioni, anche alla luce di quanto emerso durante il panel “Analisi e Dati sui Fenomeni attuali e le opportunità di cambiare le regole del gioco” a cui hanno partecipato Vito Di Gioia (FIGC), Valeria Logrillo (Deloitte Legal), Andrea Catizone e Paolo Mormando (FIGC),  sempre in occasione del SFS Snack Summit, a Roma.
La dott.ssa Logrillo, in particolare, ha evidenziato come il lavoro del legislatore, con il D. Lgs. 39/2021, non troverebbe così tanto impatto, senza il lavoro svolto dalle varie Federazioni sportive. Il legislatore e successivamente le Federazioni hanno deciso, infatti, di mutuare il Sistema dei Modelli Organizzativi, Gestione e Controllo di cui le imprese, già da venti anni, si sono dotate per prevenire la commissione di reati, portando una sensibilizzazione verso una nuova cultura imprenditoriale nel mondo sportivo.

Cosa devono fare le società entro il 31 Agosto 2024

Alle società sportive che avevavo già un M.O.C.G., come già visto introdotto dal D. Lgs. 231/2001, si richiede di integrarlo, con una operazione di compliance integrata, con le regole fornite nelle Linee Guida e con l’istituzione delle varie figure a garanzia del Sistema e a tutte le altre di operare complessivamente nella configurazione totale del modello.

Se il M.O.C.G. nasce per prevenire un reato che è commesso a vantaggio dell’ente e dotarsi di un M.O.C.G. e costituire all’interno un organismo di vigilanza in sede penale potrebbe voler dire essere esenti da responsabilità, nel mondo sportivo, attraverso il M.O.C.G., si pongono in essere delle regole a tutela di un interesse particolare che è quello del fanciullo, del soggetto abusato.

C’è da aggiungere un ulteriore elemento per comprendere la portata del lavoro fatto congiuntamente dal legislatore e dalle Federazioni sportive. Non ogni abuso costituisce un fatto penalmente rilevante. Ci sono dei fatti al verificarsi dei quali la Procura Federale non può intervenire perché non  li riconosce, così come l’autorità penale perché non è stata ancora avviata una indagine.

Le fattispecie di abuso e incuria

Con le Linee Guida si sono andate a definire fattispecie come l’abuso e, addirittura, l’incuria, che potrebbe di per sé non condurre ad alcun reato, ma il creare delle regole, anche tenendo conto di queste situazioni, fa sì che trovino un argine e una disciplina in seno alla società. Al secondo comma dell’art. 3 delle Linee Guida si intendono:

 

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