Caos offerta Dazn a 10 euro al mese, bloccata dopo la protesta dei vecchi abbonati

Dazn ha bloccato, prima del previsto, l’offerta per la Seria A a 10 euro al mese: troppo pesanti le lamentele dei vecchi abbonati.

Pubblicato: 23 Gennaio 2025 12:30

Riccardo Castrichini

Giornalista

Nato a Latina nel 1991, è laureato in Economia e Marketing e ha un Master in Radio, Tv e Web Content. Ha collaborato con molte redazioni e radio.

Chi è solito guardare lo sport in tv, il calcio per l’esattezza, si ritrova nella ultime stagioni nella difficile situazione di dover sottoscrivere più abbonamenti a diverse pay tv per poter seguire tutti gli eventi sportivi. Il motivo è dato dall’ingresso nel mercato di Dazn, operatore che, fin dal suo arrivo, è stato bersaglio di pesanti critiche per i servizi resi. Se, in passato, la lamentela principale riguardava l’interruzione continua delle trasmissioni e i problemi di messa in onda, il 2025 si è aperto all’insegna delle polemiche sulle nuove offerte di abbonamento della piattaforma. Con soli 10 euro al mese, infatti, i tifosi di calcio hanno avuto accesso alla metà del campionato di Serie A e oltre, il tutto senza vincoli e con la libertà di poter rescindere il contratto in qualsiasi momento. Una presa in giro per molti, soprattutto nei confronti degli abbonati che, all’inizio dell’anno, hanno sottoscritto un contratto simile, ma al costo di 45 euro mensilo. Una disparità di trattamento che, inevitabilmente, ha infiammato l’animo dei tifosi e che ha aperto a un sempre maggiore utilizzo dei servizi pirata (i pezzotti). Forse proprio a causa delle pesanti polemiche, Danz ha deciso di bloccare l’offerta prima del previsto.

La nuova offerta Dazn crea polemiche

La nuova offerta di abbonamento di Dazn ha, come detto, agevolato di molto la sottoscrizione da parte dei tifosi appassionati di calcio. Per seguire quel che resta del campionato di Serie A, la metà, sono richiesti soltanto 10 euro al mese, senza nessun particolare vincolo (70 euro totali rispetto ai 240 euro sostenuti dagli altri abbonati). Una bella beffa per chi, magari solo lo scorso agosto-settembre, ha deciso di legarsi alla piattaforma per ben altri importi. La versione Plus annuale, che consente di vedere le partite su due account diversi, aveva un costo di 600 euro, dunque circa 25 a testa al mese per ognuno dei titoli dell’account. È più del doppio di quanto è stato chiesto ai nuovi abbonati con l’ultima offerta. Per l’abbonamento mensile, invece, il prezzo pieno era a settembre di 44,99 euro al mese.

La nuova offerta a 10 euro al mese, 9,90 per l’esattezza, è stata molto sponsorizzata da Dazn, tanto che era quasi impossibile per chi ama il calcio non capitarci sopra ogni qual volta si entrava sui social. L’eco delle polemiche, così come una probabile adesione oltre le aspettative, hanno fatto sì che l’azienda abbia deciso in corso di anticipare la chiusura. Inizialmente sarebbe dovuta durare fino al 26 gennaio ma, un po’ a sorpresa, è stata sospesa alle 15 di ieri, 23 gennaio.

Le continue giravolte di Dazn

Dazn non è, purtroppo per molti, nuova a questo tipo di giravolte nelle offerte. Nell’anno del suo esordio aveva svenduto, secondo diverse letture, i diritti della Serie A permettendo ai propri clienti di sottoscrivere un abbonamento a soli 9,90 euro al mese. Poi la salita dei prezzi, fino ai 45 euro attuali, con ogni scaglione che escludeva inevitabilmente una fetta di tifosi, con tutto ciò che ne è conseguito in termini di danno alla visibilità del calcio italiano.

Poi le offerte lampo, come quella lanciata in questo gennaio 2025, che esaltano il nuovo abbonato e fanno arrabbiare il vecchio, in un roulette che spinge sempre più verso altre forme, anche illecite, per seguire le partite.

La lotta alla pirateria si indebolisce

I continui sali e scendi dei prezzi delle piattaforme che consentono di vedere il calcio in tv, rappresentano un punto di forza soprattutto per la pirateria che, da par sua, resta quasi sempre costante nei prezzi, già di base più bassi.

Per contrastare questa forma illegale, dallo scorso anno è stato attivato il Piracy shield, una sorta di scudo antipirateria che è gestito dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM) e ha il suo focus sugli eventi sportivi.

Dazn e Sky speravano con questo strumento di aumentare i loro abbonati, ma così non è stato. Secondo Brian Turnbow di CDLAN, azienda italiana che offre servizi cloud e hosting, il numero di utenti di Dazn e le ore trascorse online non sono aumentate nel 2024 rispetto al 2023, segnando addirittura una riduzione rispetto al 2022 quando non c’era Piracy shield.

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