Spesso si sottoscrive un offerta perché viene assicurato un prezzo bloccato per almeno 1 anno. Sta capitando, però, sempre più spesso, che vi siano dei rincari prima di tale periodo. Molte volte questo succede perché non si è letto l’avviso giunto per e-mail nel quale si comunicava la rimodulazione e a quel punto ci si ritrova a sostenere per l’offerta scelta dei costi più elevati.
Per tutelare i diritti degli utenti, quindi, è da tempo che le principali associazioni a difesa dei consumatori lottano affinché venga approvata una legge che offra delle garanzie maggiori. In questo modo i cittadini potrebbero dormire sonni più tranquilli senza il timore che da un giorno all’altro le proprie offerte, siano esse di pay tv o telefonia, possano subire rincari.
Tanti rincari nel settore della pay tv e della telefonia
Negli ultimi giorni, gli utenti stanno assistendo a una pioggia di rincari soprattutto nel settore della telefonia e della pay tv. Sky, Dazn e altri provider, infatti, hanno aumentato i prezzi degli abbonamenti provocando un malumore generale. Sono rincarati soprattutto i costi delle offerte per seguire il calcio ma, nonostante le lamentele dei tifosi, le aziende sperano che questi ultimi continuino a pagare per seguire il campionato.
Ecco alcuni esempi: l’abbonamento Dazn standard costa ora 34,99 euro mentre quello Plus arriva a costare 59,99 euro contro i 49,99 euro di inizio 2024. Quest’ultimo è quello che permette di seguire i match su due dispositivi in contemporanea da due case diverse. Sky, invece, ha aumentato il pacchetto calcio che prevede la visione di tre partite su 10 della serie A da 5 euro a 7,99 euro mentre quello Sport è passato da 15,20 a 23,99 euro al mese.
Ricordiamo inoltre che sono entrate in vigore nel settore della telefonia anche le tariffe indicizzate all’inflazione che vengono riviste ogni anno in base all’andamento dei prezzi. Gli indici che si utilizzano per calcolare gli aumenti sono il Foi e l’Ipca. Il primo è quello dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati mentre il secondo è quello dei prezzi al consumo armonizzati. L’Agcom ha stabilito che l’adeguamento delle tariffe, però, non può esserci prima di 1 anno dall’attivazione del contratto. In più, se l’aumento è più alto del 5%,gli utenti possono passare a una tariffa non indicizzata senza costi in aggiunta.
Che diritti hanno i consumatori se avvengono rincari di pay tv e telefonia?
Il prezzo è bloccato solo se è scritto nel contratto. Significa che se l’offerta non indica che il prezzo è per sempre, c’è la possibilità che l’azienda possa cambiarlo. Nel caso invece un operatore parli di prezzo bloccato per poi modificarlo, cosa fare?
Mauro Vergari, esperto dei diritti dei consumatori presso Adiconsum, ha risposto a questa domanda. Ha spiegato che nessun operatore dichiara il falso. Può capitare infatti che dica il falso un call center, un negozio o un rivenditore, basti pensare alle tante truffe telefoniche sui contratti che si susseguono come per quelli di luce e gas.
In ogni caso, quello che gli utenti devono sapere è che gli operatori hanno l’obbligo di comunicare gli aumenti con almeno trenta giorni di anticipo. È importante poi sapere che è possibile disdire entro 60 giorni dall’avviso senza alcun costo. Il suggerimento è quindi quello di evitare di disdire in anticipo rispetto alla naturale scadenza in quanto potrebbero esserci costi elevati da sostenere.