La dengue, infezione virale tipica di diverse zone esotiche del globo, sembra avere preso piede anche in Italia. Il vettore della dengue è la puntura di zanzare infette.
Dengue: cos’è e qual è la sua origine
Come spiega l’Istituto superiore di sanità, la dengue è un’infezione causata da quattro virus molto simili fra loro: Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4. Viene trasmessa agli esseri umani dalle punture di zanzare che hanno, a loro volta, punto una persona infetta. Il contagio diretto fra esseri umani quindi non c’è. Dopo la puntura il virus circola nel sangue della persona colpita per 2-7 giorni. In questo frangente la zanzara può prelevarlo e diffondere il contagio.
La dengue è particolarmente diffusa nelle zone tropicali e subtropicali di Africa, Sudest asiatico e Cina, India, Medioriente, America latina e centrale, Australia e diverse zone del Pacifico. In Europa la dengue è una tipica malattia di importazione dovuta agli spostamenti delle merci e al turismo.
In alcuni Stati la dengue è una vera e propria emergenza nazionale.
Nell’emisfero occidentale il vettore principale della dengue è la zanzara Aedes aegypti. Si sono tuttavia registrati anche diversi casi di trasmissione da parte della zanzara Aedes albopictus.
La dengue in Italia
Nella sola settimana centrale di agosto un 25enne di Massa è stato ricoverato con sintomi non gravi non appena tornato da una vacanza in Costa Rica. Un caso è stato segnalato a San Felice Circeo, in provincia di Latina. Un altro è stato segnalato a Monza. E un altro ancora, che ha colpito un anziano, nel territorio fra Lodi e Crema.
Sono 47 in totale i casi di dengue segnalati in Italia nell’estate 2023.
La dengue dunque preoccupa le autorità sanitarie dopo l’arrivo in Italia di un’altra malattia tropicale, la febbre del Nilo.
I sintomi della dengue
Dopo la puntura la febbre dengue si manifesta nell’arco di 5-6 giorni e raggiunge temperature anche molto elevate. Alla febbre si accompagnano i seguenti sintomi:
- forti mal di testa,
- dolori attorno e dietro agli occhi,
- dolori ai muscoli e alle articolazioni,
- nausea,
- vomito,
- irritazioni della pelle (in genere dopo 3-4 giorni dall’arrivo della febbre).
Questi sintomi tipici possono essere assenti nei bambini.
La diagnosi viene di norma effettuata in base ai sintomi. Una diagnosi più accurata può essere messa in atto con un prelievo di sangue mirato alla ricerca del virus o degli anticorpi specifici.
Come si cura la febbre dengue
Nelle aree del mondo in cui si riscontrano molti casi di dengue la prevenzione è la migliore arma contro il contagio. In quelle zone diventano fondamentali:
- l’utilizzo di repellenti per insetti,
- l’installazione di zanzariere,
- l’eliminazione di ristagni d’acqua in prossimità delle zone abitate,
- le campagne di disinfestazione.
Un trattamento specifico per la dengue non esiste. Nella maggior parte dei casi gli infetti guariscono completamente nel giro di 2 settimane.
Le armi contro la dengue sono il riposo assoluto, i farmaci antipiretici per abbassare la febbre e bere poco e spesso per tenersi idratati.
Chi guarisca dalla dengue può manifestare, anche dopo diverse settimane, stanchezza e depressione.
I casi più gravi di dengue si manifestano con febbre emorragica con emorragie gravi da diverse parti del corpo che possono causare anche collassi fatali.
Come detto sono tre i virus che causano la dengue: Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4. L’avere contratto la malattia protegge la persona solo contro il virus che l’ha causata. È possibile dunque infettarsi nuovamente con uno degli altri tre virus.
Contro la Dengue esiste il vaccino Qdenga, che può essere somministrato a partire dai 4 anni di età. Il vaccino è indicato per chi intenda viaggiare verso zone endemiche per la Dengue