Formare subito gli studenti nelle scuole medie e superiori alle manovre di primo soccorso. A lanciare una vera e propria “chiamata alle armi” per proteggere il cuore di chi subisce un arresto sono gli esperti di Italian Resuscitation Council (IRC) – società scientifica senza scopo di lucro riconosciuta dal Ministero della Salute che riunisce medici, infermieri e operatori esperti in rianimazione cardiopolmonare – in occasione di “VIVA! La settimana della rianimazione cardiopolmonare”, che dal 13 al 19 ottobre prevederà decine di eventi aperti al pubblico e gratuiti in tutta Italia.
All’interno della settimana, il 16 ottobre, si terrà inoltre la Giornata Internazionale della Rianimazione Cardiopolmonare – World Restart A Heart Day, promossa da European Resuscitation Council (ERC), la società europea di cui IRC fa parte.
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Imparare da giovani
I bambini tra i 10 e i 12 anni, se adeguatamente formati, sono infatti già in grado di eseguire le azioni necessarie per soccorrere le persone colpite da arresto cardiaco, mentre dall’età di 6 anni sono già capaci di contattare i soccorsi e descrivere la situazione di pericolo, come confermato dalle raccomandazioni formulate da International Liaison Committee on Resuscitation (ILCOR) e che confluiranno nelle prossime Linee Guida di European Resuscitation Council (ERC) – a cui hanno partecipato anche esperti di Italian Resuscitation Council (IRC) – e pubblicate sulla rivista scientifica internazionale “Resuscitation”.
Per questo la scuola diventa un target importante per la sensibilizzazione sul tema e per insegnare direttamente cosa si deve fare. Tra le iniziative che promuovono la formazione nelle scuole spicca il progetto “A scuola di primo soccorso”, a cui IRC partecipa insieme a INAIL (Direzione Regionale Sardegna), Ufficio Scolastico Regionale per la Sardegna (USR) e Azienda Regionale per l’Emergenza e Urgenza della Sardegna (AREUS), che nell’anno scolastico 2024/2025 ha formato oltre 10.000 studenti e 1.100 docenti in più di 50 Istituti di Istruzione Secondaria di secondo grado della Regione Sardegna.
L’importanza di agire subito
Come ricorda Andrea Scapigliati, presidente di Italian Resuscitation Council (IRC)
“in molti casi le iniziative di VIVA! coinvolgeranno gli studenti per diffondere sempre di più la cultura del primo soccorso anche tra le fasce più giovani della popolazione. In Italia, vi sono attualmente più di quattro milioni di studenti delle scuole medie e superiori che possono essere formati sulle manovre salvavita, soprattutto alla luce della legge italiana 116 del 2021 – tra le più avanzate in Europa – che ha introdotto l’insegnamento obbligatorio del primo soccorso negli istituti scolastici. È fondamentale agire subito: dove la popolazione è più preparata sul primo soccorso, le probabilità di sopravvivenza a un arresto cardiaco possono triplicare”.
Il valore della conoscenza
Ogni anno in Europa si registrano circa 400.000 arresti cardiaci extraospedalieri, di cui 60.000 solo in Italia. Solo nel 58% dei casi chi assiste interviene con le manovre salvavita (massaggio cardiaco, ventilazioni) e solo nel 28% dei casi viene utilizzato un defibrillatore. La sopravvivenza finale si attesta attorno all’8%.
Insegnare a tutti a riconoscere un arresto cardiaco e le azioni da compiere, a partire dalla rapida attivazione dei soccorsi attraverso il 112, è essenziale in quanto la possibilità di sopravvivenza all’arresto cardiaco diminuisce del 10% per ogni minuto che passa.
In Danimarca il fatto che l’insegnamento della rianimazione cardiopolmonare sia stato reso obbligatorio dal 2006 per ottenere la patente e per iscriversi ai corsi professionali (i certificati rilasciati sono passati dai 35.000 del 2005 agli oltre 200.000 di ciascuno degli anni successivi) ha portato a un notevole incremento della percentuale dei soccorritori occasionali che sono stati in grado di effettuare la rianimazione cardiopolmonare in attesa dell’arrivo dei soccorsi (dal 27% del 2005 all’80% del 2019) e a un aumento della sopravvivenza all’arresto cardiaco a 30 giorni dal 4,5% del 2015 al 14% del 2019.