Al settimo piano del Palazzo di Giustizia di Milano è iniziata ieri l’udienza preliminare che vede coinvolta la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, insieme ad altre 16 persone, tra cui il compagno Dimitri Kunz, la sorella Fiorella Garnero e la nipote Silvia Garnero, oltre a tre società, nell’ambito dell’inchiesta per falso in bilancio legata al caso Visibilia, il gruppo fondato dalla senatrice di FdI, da cui ha dismesso cariche e quote nel 2022. La ministra, rappresentata dall’avvocato Nicolò Pelanda, non era presente in aula, così come gli altri imputati.
Le richieste degli investitori
Era presente invece Giuseppe Zeno, uno dei cinque azionisti che hanno chiesto di costituirsi parte civile e che nel 2022 hanno denunciato le irregolarità nei conti dell’azienda. Tre di questi sono stati ammessi parti civili nel procedimento. Questi potranno ora richiedere i danni, ma solo in relazione all’accusa di false comunicazioni sociali riguardante Visibilia Editore, l’unica delle tre società della galassia fondata dalla senatrice di Fratelli d’Italia di cui possiedono azioni. La giudice ha respinto l’istanza di altri due piccoli azionisti.
“Sono certo che otterrò il rimborso integrale degli investimenti effettuati e delle spese legali, oltre a un chiaro segnale che nessuno può truccare le carte di una società quotata in borsa”. E Zeno, come si legge nella costituzione di parte, chiede “complessivi euro 179.534,15 e cioè la somma corrisposta per l’acquisto delle azioni della Visibilia Editore Spa, a oggi ancora detenute e al netto delle vendite effettuate, il cui valore è pari a zero, essendo stato il titolo sospeso dalla negoziazione alla borsa valori in data 4 marzo 2024″.
La discussione dei Pm è stata rinviata al 17 ottobre, con successive udienze fissate per il 30 ottobre e il 21, 22, 25 e 26 novembre.
Di cosa è accusata Santanchè
Daniela Santanchè è indagata, insieme ad altre 16 persone, tra cui il compagno Dimitri Kunz, la sorella Fiorella Garnero e la nipote Silvia Garnero, e tre società, per falso in bilancio nel caso Visibilia, il gruppo fondato dalla ministra, da cui ha dismesso cariche e quote nel gennaio 2022. Secondo l’accusa, la ministra avrebbe falsificato i bilanci di tre società appartenenti al gruppo Visibilia, Visibilia Editore S.p.A. dal 2016 al 2022, Visibilia S.r.l. dal 2016 al 2020 e Visibilia Editrice S.r.l. dal 2021 al 2022, al fine di ottenere profitti tramite dati falsi.
Santanchè ha gestito la società, di cui era azionista principale, dal 2016 fino al gennaio 2022, periodo in cui i bilanci hanno registrato perdite e debiti crescenti. La situazione è culminata con il passaggio della quota di maggioranza di Visibilia all’imprenditore milanese Luca Ruffino, che si è suicidato nell’agosto 2023.
Tra pochi giorni, il 9 ottobre, si svolgerà l’udienza preliminare del secondo filone penale che coinvolge la ministra, indagata per truffa aggravata all’Inps a causa di presunte irregolarità nella gestione della cassa integrazione durante l’emergenza Covid.