In pensione nel 2023: cambiano età e contributi con manovra Meloni

Con la nuova legge di bilancio il governo Meloni ha deciso di intervenire anche sui requisiti anagrafici e contributivi per andare in pensione nel 2023

Pubblicato: 24 Novembre 2022 09:56

Federica Petrucci

Editor esperta di economia e attualità

Laureata in Scienze Politiche presso l'Università di Palermo e Consulente del Lavoro abilitato.

Il governo Meloni ha deciso di varare una sorta di normativa “ponte”, prima di arrivare a una vera e proprio riforma strutturale, per consentire a chi è in possesso dei requisiti di andare in pensione nel 2023 evitando il ritorno alla legge Fornero. In quest’ottica, con l’approvazione della nuova legge di bilancio (proprio in questi giorni è stata resa nota la bozza), sono stati cambiati i requisiti anagrafici e retributivi per l’uscita anticipata dal lavoro.

Vediamo, nel concreto, cosa cambia.

In pensione nel 2023 con Quota 103: come funziona e quali sono i requisiti

Se ne parla da settimane, ma finalmente è arrivata l’ufficialità: nella bozza di testo della prossima manovra finanziaria è stata inserita la cd. Quota 103. Si tratta di una forma di uscita anticipata dal lavoro che permetterà ai contribuenti di andare in pensione nel 2023 al raggiungimento di:

Dai dati resi noti dall’Inps, questa modalità di pensionamento anticipato interessa circa 48 mila lavoratori, che il prossimo anno di troveranno nella condizione di poter fare richiesta di pre-pensionamento.

Opzione Donna confermata da “ristretta”: i requisiti per la pensione anticipata alle lavoratrici cambiano

Un’altra interessante novità, in ambito pensioni, è che con l’approvazione della legge di bilancio 2023 cambieranno anche le condizioni per la richiesta di pensionamento tramite Opzione Donna. Ad oggi, possono accedere a questa modalità di pensione anticipata le lavoratrici che abbiano maturato, entro dicembre:

Dal prossimo anno, alle donne verrà riconosciuto lo stesso trattamento ma a cambiare saranno i requisiti anagrafici. Nello specifico, avendo maturato contributi per almeno 35 anni, l’età per l’accesso a Opzione Donna sarà diversa a seconda del numero di figli, ovvero:

In questo contesto, è ancora più chiara la scelta politica del nuovo esecutivo, ovvero quella di riconoscere maggiori agevolazioni alle famiglie numerose. Non a caso, molti dei bonus contenuti nella nuova finanziaria sono rivolti proprio a loro.

Pensioni, ok a revisione del meccanismo di indicizzazione: le novità in manovra

Rimanendo in tema di novità e di interventi inseriti in manovra, dal governo Meloni è arrivato anche l’ok a procedere con la revisione del meccanismo di indicizzazione delle pensioni. Cosa significa?

In sostanza, come riportato nella bozza della legge di bilancio, si prevede di ricorrere all’introduzione di un meccanismo di rivalutazione degli assegni suddiviso a fasce. L’adeguamento sarà:

Per i trattamenti minimi invece (circa 525 euro) è prevista una rivalutazione maggiorata, pari al 100%, degli importi riconosciuti dall’Inps.

Il nuovo meccanismo di indicizzazione sarà introdotto nel biennio 2023/2024, per contrastare l’inflazione. Per lo stesso motivo, e sempre nei prossimi due anni, gli assegni più bassi saranno ulteriormente aumentati su base mensile (1,5 punti percentuali per l’anno 2023 e di 2,7 punti per il 2024).

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