L’Inps ha aggiornato la procedura per la domanda di pensione con Opzione donna, il trattamento pensionistico anticipato che è stato prorogato dalla legge di Bilancio 2022. In particolare, la manovra ha prorogato al 31 dicembre 2021 il termine per la maturazione dei requisiti richiesti per l’accesso alla pensione anticipata.
In pratica, possono sfruttare questa opzione le lavoratrici che entro il 31 dicembre 2021 abbiano maturato un’anzianità contributiva minima di 35 anni e un’età anagrafica minima di 58 anni se dipendenti e di 59 anni se autonome. La scelta comporta il ricalcolo interamente contributivo della pensione.
A chiarire i dettagli della proroga il messaggio Inps numero 169 del 13 gennaio 2022.
Indice
Opzione donna, i requisiti
Opzione donna è la possibilità di uscita anticipata dal lavoro con l’assegno interamente contributivo. È riservata alle lavoratrici che hanno maturato 35 anni di contributi, al netto dei periodi di malattia, disoccupazione o prestazioni equivalenti, e hanno un’età anagrafica pari o superiore a 58 anni (per le lavoratrici dipendenti) e a 59 anni (per le lavoratrici autonome).
Con riferimento al requisito anagrafico richiesto, non si applicano gli adeguamenti alla speranza di vita
Ai fini del conseguimento della pensione è assolutamente obbligatoria la cessazione del rapporto di lavoro dipendente. Non è invece richiesta la cessazione dell’attività svolta in qualità di lavoratrice autonoma.
Per il requisito contributivo vale la contribuzione a qualsiasi titolo versata o accreditata, fermo restando il requisito di 35 anni di contribuzione, al netto dei periodi di malattia, disoccupazione e/o prestazioni equivalenti.
Opzione donna, chi è escluso
Opzione donna comporta il calcolo interamente contributivo della pensione, in cambio del forte anticipo concesso nell’uscita dal lavoro. Quindi non possono accedere beneficio:
- le lavoratrici prive di contributi anteriori al 1996, in quanto integralmente assoggettate al calcolo contributivo;
- le iscritte presso la gestione Separata, in quanto tutta la contribuzione presente in questa cassa è calcolata con sistema contributivo.
Le iscritte alla gestione Separata possono accedere all’Opzione donna solo se sono iscritte presso altre casse e se arrivano, presso queste gestioni, al requisito contributivo richiesto. A tal proposito, è bene sapere che l’Inps non consente di ricongiungere la contribuzione accreditata presso la gestione Separata.
Opzione donna, le finestre
Le lavoratrici che hanno i requisiti per poter accedere all’Opzione donna ricevono la pensione di anzianità a partire dai 12 o dai 18 mesi successivi alla data di maturazione degli stessi, a seconda che si tratti di dipendenti o di autonome.
Significa che, dal momento in cui si matura il requisito, devono trascorrere i tempi previsti dalle finestre mobili per la prima decorrenza utile, ovvero per percepire il primo assegno pensionistico.
Opzione donna, come fare domanda
La domanda per Opzione donna può essere presentata da tutte le lavoratrici interessate attraverso 3 diversi canali:
- online all’Inps attraverso il servizio dedicato;
- contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) o 06 164 164 da rete mobile;
- enti di patronato e intermediari dell’Istituto attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi.