Sono in tutto 67.680 le domande arrivate all’Inps da marzo a dicembre 2019 per il recupero di anni e contributi ai fini della pensione (riscatto di laurea). Il triplo rispetto al 2018, secondo i dati forniti al Sole 24 Ore dall’istituto di previdenza.
Le novità sul riscatto laurea
Il Governo con il decreto 4/2019 ha varato la possibilità di riscattare gli anni di studio con uno sconto, ad un costo agevolato rispetto a quello “ordinario”.
Per accedere al riscatto della laurea è necessario possedere due requisiti: avere almeno un contributo versato nella gestione Inps dove si intendono riscattare gli anni di studio; il corso deve collocarsi nei periodi di competenza del metodo contributivo, che ha cominciato a essere operativo dall’inizio del 1996.
Il costo è fiscalmente deducibile e rateizzabile, senza alcun interesse, per un massimo di 10 anni. I dati a dicembre 2019 registrano 28.587 domande per il riscatto ordinario e 34.623 per quello agevolato (circa 5mila al mese, il triplo rispetto al 2018 per gli iscritti alla gestione privata).
Pace contributiva sperimentale fino al 2021
Buoni i numeri anche per la pace contributiva, che permette di riscattare un periodo scoperto da contributi collocato dopo il 1995 in un arco di tempo compreso tra l’anno del primo contributo e quello dell’ultimo accreditato (comunque non oltre il 29 gennaio 2019) con la possibilità di recuperare al massimo cinque anni (anche non consecutivi) in periodi scoperti da contributi obbligatori.
La pace contributiva è ancora sperimentale: le domande vanno presentate entro il 31 dicembre 2021. Il costo è rateizzabile fino a dieci anni, il vantaggio fiscale – pari alla detrazione d’imposta al 50% – va goduto in 5 anni d’imposta.