Pensione, requisiti bloccati fino al 2022: le novità dell’INPS

Con un'apposita circolare, l'Istituto di previdenza ha aggiornato i requisiti di accesso alle prestazioni pensionistiche a partire dal 2021

Pubblicato: 9 Febbraio 2020 07:30Aggiornato: 28 aprile 2024 12:05

Alessandra Di Bartolomeo

Giornalista di economia

Giornalista esperta di risparmio, ha maturato una vasta esperienza nella divulgazione di questioni economiche.

Siete vicinissimi alla pensione e avete il timore che, prima dell’agognato traguardo, possano nuovamente cambiare le carte in tavola? Nessun timore: con un’apposita circolare, l’INPS fa sapere di aver bloccato i requisiti di pensionamento fino al 31 dicembre 2022.

Nella circolare 19 del 7 febbraio 2020, l’Istituto di Previdenza ha specificato quelle che sono modalità e requisiti da rispettare per presentare domanda di pensionamento nel corso del prossimo biennio (quanto previsto nella circolare si applica infatti a partire dal 1 gennaio 2021). E, come accennato, in questo periodo l’aspettativa di vita non è stata ritoccata. In soldoni, chi ha (quasi) raggiunto i requisiti in base all’attuale legislazione non dovrà più preoccuparsi: la strada verso il meritato lavoro è ormai spianata.

Pensione 2021: requisiti per la pensione di vecchiaia

Come detto in precedenza, la circolare INPS n. 19 del 2020 non prevede alcuna modifica all’aspettativa di vita degli italiani. Dunque, non ci sarà alcun adeguamento dei requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia nel biennio 2021-2022. Dal 1 gennaio 2023, invece, le condizioni dovranno essere adeguate all’aspettativa di vita, così come previsto dall’articolo 12 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122.

Chi non ha ancora maturato i requisiti per l’accesso alla pensione anticipata dovrà dunque attendere il compimento del 67esimo anno di età per poter presentare domanda di pensione. Nel caso in cui si svolgano attività considerate gravose o che si sia addetti alle lavorazioni particolarmente faticose e pesanti è possibile presentare domanda al compimento dei 66 anni e 7 mesi di età.

Accesso alla pensione 2021: i requisiti per la pensione anticipata

Per coloro che non hanno ancora accumulato i requisiti necessari per accedere alla pensione anticipata, come detto, vi è l’obbligo di attendere fino al raggiungimento del 67º anno di età prima di poter avanzare la richiesta di pensionamento. Tuttavia, esiste una deroga per chi svolge lavori considerati gravosi o particolarmente faticosi, consentendo la presentazione della domanda già al compimento dei 66 anni e 7 mesi di età.
Fino al 31 dicembre 2026, poi, i criteri per l’accesso anticipato alla pensione rimarranno quelli stabiliti. Coloro che hanno accumulato almeno 42 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi per le donne) potranno avanzare la richiesta di pensionamento, indipendentemente dall’età anagrafica. È importante sottolineare che il diritto al trattamento pensionistico diventa effettivo tre mesi dopo aver soddisfatto i requisiti stabiliti dalla legge.
Questa normativa mira a garantire un equilibrio tra il diritto alla pensione anticipata e la sostenibilità del sistema previdenziale, tenendo conto delle esigenze e delle condizioni dei lavoratori. La flessibilità offerta per i lavori gravosi riflette inoltre la consapevolezza delle difficoltà incontrate in alcune professioni e permette ai lavoratori di accedere alla pensione in un momento più adatto alle loro esigenze.

Requisiti pensione per i “lavoratori precoci”

Nella circolare INPS 19 del 7 febbraio 2020 vengono confermati anche i requisiti di accesso alla pensione per i cosiddetti “lavoratori precoci”. In essa si legge che tutti coloro che hanno accumulato 12 mesi di contribuzione effettiva prima del compimento dei 19 anni potranno andare in pensione a 62 anni di età, fermo restando il raggiungimento di quota 98 (quindi, almeno 37 anni di contribuzione accumulati nel corso della carriera professionale).

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