Quota 103, opzione donna e Ape sociale: sono tre le opzioni al vaglio di quanti hanno intenzione di uscire anticipatamente dal lavoro.
Pensione, da Quota 103 a Ape sociale
Serve un’età anagrafica di almeno 62 anni e un’anzianità contributiva minima di 41 anni per accedere a Quota 103, la misura sperimentale messa in campo dall’esecutivo con la Legge di bilancio. E’ possibile ottenre la pensione trascorsi tre mesi dalla maturazione dei requisiti e, in ogni caso, non prima del primo aprile 2023. I soli lavoratori dipendenti delle pubbliche amministrazioni devono attendere sei mesi e almeno il primo agosto 2023. La domanda è disponibile sul sito dell’Inps.
Come ricorda Il Messaggero, l’importo massimo mensile della pensione anticipata flessibile in pagamento non potrà superare cinque volte iltrattamento minimo stabilito per ciascun anno (per il 2023 l’importo è pari a 2.818,65 euro).
Opzioni e (s)vantaggi
Opzione Donna è invece l’opzione alla quale possono accedere le lavoratrici che entro il 31 dicembre 2022 hanno maturato un’anzianità contributiva di almeno 35 anni e un’età anagrafica di almeno 60 anni e che si trovino – alla data di presentazione della domanda – in una delle seguenti condizioni, come spiega una nota dell’INPS:
- assistano da almeno sei mesi il coniuge o la parte dell’unione civile o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità, oppure un parente o un affine di secondo grado convivente nel caso in cui i genitori, il coniuge o l’unito civilmente della persona con handicap grave abbiano compiuto i settanta anni di età oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti oppure siano deceduti o mancanti;
- presentino una riduzione della capacità lavorativa, accertata dalle competenti Commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile, pari almeno al 74%;
- siano lavoratrici dipendenti o licenziate da imprese per le quali è attivo, alla data del 1/1/2023 ovvero è attivato in data successiva, un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale.
Ape social, a chi spetta?
La misura – generalmente poco conveniente da un punto di vista economico – ha il vantaggio non trascurabile di “anticipare” la pensione di vecchiaia di circa 9 anni.
- almeno 63 anni di età;
- almeno 30 anni di anzianità contributiva; per i lavoratori che svolgono le attività cd. gravose l’anzianità contributiva minima richiesta è di 36 anni.
- non essere titolari di alcuna pensione diretta. Sono, invece, i requisiti per l’APE sociale, l’indennità garantita dallo Stato ed erogata dall’Inps.
L’indennità, in caso di iscrizione ad un’unica gestione, è pari all’importo della rata mensile di pensione calcolata al momento dell’accesso alla prestazione (se inferiore a 1.500 euro) o pari a 1.500 euro (se la pensione è pari o maggiore di questa cifra),