Costi del Superbonus sempre più alti: a luglio a quasi 123 miliardi

Il Superbonus 110% è costato allo Stato quasi 123 miliardi di euro per la ristrutturazione di meno di mezzo milione di case

Pubblicato: 2 Settembre 2024 17:34

Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Continuano ad aumentare i costi del Superbonus 110%, che si conferma il bonus edilizio più dispendioso per le casse dello Stato. L’ultima rilevazione riguardo agli oneri causati da questa misura, eseguita da Enea, ha constatato la spesa a luglio di 122,938 miliardi di euro con una copertura di meno di mezzo milione di abitazioni in totale.

Limitato, grazie alle misure introdotte dal governo, l’aumento che si è fermato a poco più di 100 milioni rispetto a giugno. I lavori realizzati sono ormai la maggioranza marcata del totale, superando il 95% degli interventi che sono stati portati a termine grazie a questa agevolazione edilizia.

Spese per il Superbonus: il totale sfiora i 123 miliardi di euro a luglio

L’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, lo sviluppo economico sostenibile e l’energia Enea ha diramato il nuovo bollettino sulle spese che il Superbonus 110%, il bonus edilizio voluto dal governo Conte II, ha comportato per lo Stato. I dati sono aggiornati al mese di luglio 2024 e hanno visto un lieve incremento rispetto a quelli di giugno di quest’anno. Secondo quanto rilevato, il costo del Superbonus è arrivato a sfiorare i 123 miliardi di euro da quando la misura è in vigore.

Per la precisione, si è trattato di 122,938 miliardi. Calcolando che a giugno la spesa per il Superbonus 110% si era fermata a 122,797 miliardi, in un mese lo Stato ha sborsato 141 milioni di euro per compensare aziende e privati che hanno usufruito della misura. Di questi, gli investimenti rappresentano quasi la totalità della spesa con 119,515 miliardi di euro, mentre quelli ammessi a detrazione costituiscono 117.243 miliardi di spese.

L’aumento della spesa del Superbonus, relativamente limitato in confronto al passato, è dovuto alle misure molto restrittive introdotte dal Governo di Giorgia Meloni, in particolare dal ministro per l’Economia Giancarlo Giorgetti, proprio per arginare i costi della misura. Quando era stata varata infatti, la legge non prevedeva nessun tetto alla spesa dello Stato.

Quasi tutti i cantieri sono completati, ma gli edifici ristrutturati non sono nemmeno 500mila

I dati di Enea hanno certificato anche l’estensione ridotta del numero di interventi che sono seguiti all’applicazione del Superbonus 110% per quanto riguarda la totalità del parco immobiliare italiano. L’ultima rilevazione infatti ha confermato che il numero di edifici che hanno subito una ristrutturazione sfruttando questa agevolazione sono meno di 500mila, per la precisione 496.194. Un numero molto basso se si pensa che il totale delle case in Italia supera i 35 milioni.

Difficilmente inoltre questo numero si alzerà in maniera rilevante nei prossimi mesi. Il 95,8% degli interventi cominciati in regime di Superbonus 110% sono infatti stati già completati, con investimenti per 112,371 miliardi di euro.

L’enormità della spesa in confronto al numero relativamente basso di edifici coinvolti testimonia anche la sfida che il nostro Paese dovrà affrontare quando inizieranno ad avvicinarsi le scadenze previste dalla normativa Case Green dell’Unione europea. L’Italia dovrà adattare moltissimi dei suoi vecchi condomini e delle case a regole ambientali e di risparmio energetico che permettano, sul lungo periodo, di raggiungere l’annullamento totale delle emissioni di anidride carbonica.

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