Nel rogito per comprare casa niente più obbligo di indicare le provvigioni

Per i rogiti immobiliari sparisce l’obbligo di inserire le provvigioni versate agli agenti immobiliari

Pubblicato: 14 Ottobre 2024 11:01

Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Cambiano le regole per i rogiti immobiliari. Con le novità introdotte nel Ddl Lavoro, attualmente in discussione al Senato dopo l’approvazione alla Camera, presto non sarà più obbligatorio indicare l’importo delle provvigioni versate all’agente immobiliare durante l’acquisto o la vendita di una casa. Sarà sufficiente riportare il numero della fattura e confermare che l’importo pagato corrisponde a quello indicato nel documento.

Si elimina così una norma inserita nel decreto legge n. 223/2006, noto come “lenzuolata” di liberalizzazioni dell’ex ministro dello Sviluppo economico Pier Luigi Bersani.

Come funziona adesso il rogito

Attualmente, la normativa vigente richiede che, al momento della vendita di una casa, entrambe le parti coinvolte dichiarino se hanno fatto ricorso a un mediatore. Se sì, è necessario identificarlo attraverso il suo codice fiscale o partita Iva e fornire il numero di iscrizione al ruolo degli agenti di affari in mediazione e alla Camera di commercio. Questo processo è fondamentale per garantire la trasparenza e la legittimità delle transazioni immobiliari.

In aggiunta, le parti sono obbligate a comunicare l’importo della provvigione pagata da entrambe le parti e a specificare le modalità di pagamento utilizzate.

Questa regola offre anche un vantaggio all’acquirente, che ha diritto a una detrazione fiscale del 19% su un massimo di 1.000 euro per la spesa relativa alla provvigione del mediatore. Di conseguenza, dopo aver negoziato separatamente l’importo da versare all’agente immobiliare, sia il compratore che il venditore devono rivelare esplicitamente quanto hanno effettivamente pagato al momento della stipula del rogito.

Come cambia la stipulazione del rogito

Tuttavia, è proprio quest’ultimo obbligo a cambiare. Originariamente concepito per contrastare l’evasione fiscale, le recenti modifiche prevedono che nel rogito sia possibile indicare “l’ammontare della spesa sostenuta per tale attività” oppure “il numero della fattura emessa dal mediatore e la corrispondenza tra l’importo fatturato e la spesa effettivamente sostenuta”. Inoltre, sarà sempre necessario specificare “le modalità di pagamento dettagliate”.

In sostanza, con queste nuove disposizioni, basterà fare riferimento alla fattura senza dover necessariamente comunicare l’importo versato all’agente immobiliare.

Questo rappresenta un cambiamento significativo, in quanto le provvigioni non saranno più obbligatoriamente indicate nei rogiti, facilitando così la riservatezza delle trattative e migliorando l’interazione tra compratore e venditore.

Baccarini (Fiaip): “La modifica mira a tutelare la privacy”

Gian Battista Baccarini, presidente nazionale della Fiaip (Federazione italiana agenti immobiliari professionali), chiarisce il significato di questa novità: “Questa modifica, che proponiamo da tempo, mira a tutelare la privacy e la riservatezza riguardo agli aspetti economici della prestazione di mediazione, oltre a garantire la libertà di trattativa tra il cittadino e il professionista. Poiché la negoziazione delle spese di mediazione è completamente libera, non ha senso rivelare alla controparte l’importo concordato, il che potrebbe creare situazioni imbarazzanti”.

Infine, riguardo ai dubbi sui rischi di evasione, Baccarini sottolinea che “l’introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica ha eliminato le preoccupazioni del passato: ora è sufficiente fare riferimento alla fattura per ricostruire l’intera catena dei pagamenti. È importante ricordare che nessun altro professionista coinvolto in una vendita indica esplicitamente il proprio compenso”.

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