Il mercato immobiliare in Italia è attualmente in frenata, ma i prezzi delle case rimangono alti. Quadro che, almeno in apparenza, sconfessa la regola fondamentale dell’economia secondo la quale i prezzi sono determinati dalla domanda. Fino ad ora chi aveva in mente di acquistare casa è stato dissuaso dagli alti tassi di interesse dei mutui.
Lo stato del mercato immobiliare in Italia
Il quadro delineato dall’Istat racconta di un quarto trimestre del 2023 in cui l’indice dei prezzi delle abitazioni è rimasto sostanzialmente invariato rispetto al trimestre precedente. Rispetto allo stesso periodo del 2022 si registra però un aumento del +1,8%. I prezzi sono stati trainati al rialzo soprattutto dagli immobili di nuova costruzione, che registrano il +8,9%. Un’accelerata significativa, se si considera che solo nel trimestre precedente si era toccata quota +7,9%.
Per quanto riguarda il mercato residenziale, si parla di quasi 710.000 abitazioni vendute nel 2023 (-10% rispetto al 2022). Gli acquirenti sono ricorsi a un mutuo in meno del 40% dei casi. Riguardo ai mutui, la situazione non è imputabile esclusivamente al mercato immobiliare, ma anche al quadro economico generale che si riflette immediatamente sull’economia delle famiglie. Quadro che ha spinto le grandi banche a erogare meno mutui. E le quote di mercato lasciate libere dalle big sono presto state occupate dalle banche di dimensioni medie e piccole, che al contrario hanno aumentato l’erogazione di finanziamenti.
Antonio Intini, il chief business officer di Immobiliare.it citato dal Sole 24 Ore, spiega la bonaccia del mattone: “Il recente blocco delle operazioni c’è stato perché la gente è stata alla finestra in attesa della discesa dei tassi, ma molte pratiche erano pronte per essere attivate. Bisogna sottolineare che i tassi intanto sono scesi dai massimi raggiunti oltre il 5% e sono piano piano diminuiti verso il 3,5 per cento”.
Mercato immobiliare, previsioni fino al 2026
Sempre da Immobiliare.it arrivano le previsioni sui prezzi del mercato immobiliare per il biennio in corso. Nel 2023 l’aumento nominale delle abitazioni è stato del +1,5%, cifra che tenuto conto dell’inflazione sale al +3,9%. Per l’anno in corso, per il 2025 e il 2026 si prevede una crescita lineare del +1,4% in termini nominali in ciascun anno. Al netto dell’inflazione l’aumento dovrebbe essere pari a:
- +0,5% nel 2024;
- +0,8% nel 2025;
- +0,5% nel 2026.
Il nodo della questione, viene evidenziato, non riguarda la situazione dei prezzi che varia da città a città e da zona a zona. Il mercato immobiliare sembra piuttosto risentire dei legacci che rallentano il mercato del credito. Il nodo, in sintesi, è la stretta sui mutui operata dalle banche. Per normalizzare il mercato immobiliare si dovrà dunque prima normalizzare il mercato dei mutui.
Compravendite immobiliari in Italia
Di seguito l’andamento delle compravendite immobiliari nelle otto maggiori città italiane per popolazione. La variazione tendenziale annua negativa è stata del -5,7%, di poco superiore al dato nazionale. In totale nelle cittyà considerate si contano circa 1.800 abitazioni acquistate in meno nell’ultimo trimestre del 2023 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questa la situazione:
- Roma = -11%;
- Firenze = -8%;
- Bologna = -5,7%;
- Torino = -3,2%;
- Napoli = -2,7%;
- Milano = -2,3%;
- Palermo = -1,6%.