Mercato immobiliare nelle città orientato dalla disponibilità economica delle famiglie

Come cambia la disponibilità di spesa per l'acquisto della casa fra le grandi città e i centri più piccoli

Pubblicato: 19 Novembre 2024 11:15

Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Emerge una forte discrepanza nella disponibilità di spesa per l’acquisto della casa fra le grandi città e i capoluoghi di regione di dimensioni contenute: nei grossi centri la distribuzione degli acquisti degli immobili vede un andamento sostanzialmente equilibrato per quanto riguarda le case economiche o di fascia media, per poi crollare man mano che va salendo il prezzo di vendita.

Nei centri più piccoli, invece, l’opzione abitativa scelta con maggiore frequenza riguarda le case più economiche, mentre la disponibilità di spesa per l’acquisto immobiliare crolla già a partire dagli immobili di fascia media.

Lo studio

È quanto risulta da un’analisi effettuata dall‘Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa che mostra come il trend registrato a luglio 2024 non si discosti di molto rispetto a quello già rilevato a gennaio.

Nelle grandi città, puntualizza Tecnocasa, si vede una maggiore concentrazione nella fascia di spesa più bassa, quella fino a 119mila euro che riporta il 25,1% delle preferenze. Le percentuali sono simili nelle due fasce di spesa immediatamente successive, rilevando quindi una distribuzione uniforme delle richieste nelle prime tre fasce.

Roma e Milano

Milano e Roma registrano una maggiore concentrazione nella fascia tra 250 e 349mila euro, entrambe con il 24,9%. Il dato può essere spiegato alla luce dei prezzi più elevati che interessano le due città più costose d’Italia. A Milano viene poi evidenziato un incremento dello 0,3% della concentrazione delle richieste nella fascia oltre i 629mila euro, confermando la vivacità della fascia alta di mercato e nel range fra 350 e 474mila euro.

Considerando la fascia di spesa più bassa, cioè quella fino a 119mila euro, è Genova la città che raccoglie la percentuale più elevata delle preferenze con il 61,9%, seguita da Palermo con il 52,4%. Nel capoluogo siciliano si nota poi un aumento significativo della concentrazione della disponibilità di spesa sulla fascia più bassa.

Di seguito la disponibilità di spesa nelle grandi città:

Il dato nelle città più piccole

Nei capoluoghi di regione che però non sono grandi città il 43,8% dei potenziali acquirenti dichiara di avere una disponibilità di spesa inferiore a 119mila euro. La percentuale appare tuttavia in diminuzione rispetto al dato di gennaio 2024, quando era pari al 45,6%. La percentuale più elevata di richieste nella fascia di spesa più bassa si registra a Perugia con il 72,6% e a Campobasso col 73,7%.

Di seguito la disponibilità di spesa nei capoluoghi di regione che non sono grandi città:

Al di là della effettiva minore capacità di spesa, il dato può essere almeno in parte interpretato alla luce della differenza dei prezzi al metro quadro fra le grandi città e i centri più piccoli. In altre parole, a fronte della stessa disponibilità di spesa, in un piccolo centro il fabbisogno di una determinata metratura può essere soddisfatto con una spesa inferiore. Questo contribuisce a tenere bassa la propensione alla spesa delle famiglie.

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