Come affittare un terreno agricolo e che contratto fare

Scopri in che modo si può affittare un terreno agricolo a un coltivatore diretto e quali sono le condizioni del contratto indicate dalla legge

Barbara Pede

Data journalist

Data journalist, giornalista professionista, copywriter e ghost writer, ha maturato la sua esperienza inizialmente in ambito televisivo per specializzarsi successivamente nel linguaggio web.

Il contratto di affitto di un terreno ad uso agricolo segue le logiche della natura e per questo si differenzia in parte da quello per la locazione ad uso abitativo. Infatti, la normativa tiene conto dell’“anno agrario”, cioè il tempo necessario affinché si avvii e si concluda un ciclo di produzione dei prodotti agricoli.

Sempre per la stessa ragione non è permesso al conduttore di lasciare incolto il terreno o di modificare la tipologia di produzione agricola (magari passando da alberi da frutto a verdure), mentre l’inquilino di una casa potrebbe tranquillamente decidere di non viverci. Questo perché lo scopo del legislatore è che l’agricoltore si prenda cura del fondo, tutelando la produttività agricola, pena la risoluzione del contratto.

Vediamo, allora, quali sono gli elementi distintivi della locazione di un terreno agricolo.

Le caratteristiche principali della locazione del terreno agricolo

Come detto, il contratto di affitto di un terreno agricolo ha alcune norme differenti rispetto alle altre locazioni. Ecco, allora, quali sono gli elementi principali e caratteristici dell’affitto di un fondo a un agricoltore diretto:

Come funziona il contratto di affitto di un terreno agricolo?

Se le regole sono diverse, il procedimento per stipulare il contratto è lo stesso di quello per la locazione ad uso abitativo. Nella scrittura privata di locazione, infatti, bisogna inserire tutti i dati necessari (come la generalità delle parti, i dati catastali, le condizioni di affitto, ecc.) e bisogna procedere con la registrazione del contratto all’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni dalla stipula.

Da un punto di vista fiscale, l’imposta di registro è pari allo 0,50% dell’affitto annuo stabilito e deve essere pagata, tramite il modello F24, al momento della registrazione del contratto e ogni primo mese degli anni successivi.

Infine, per quanto riguarda le tasse, il locatore dovrà calcolarle non sui canoni percepiti, ma sul reddito dominicale, a meno che il canone sia inferiore dell’80% della rendita catastale. L’agricoltore-conduttore, invece, dovrà pagarle in base al reddito agrario raggiunto.

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963