Il settore della moda internazionale è in fermento: il gruppo Prada starebbe esaminando il dossier Versace. Secondo indiscrezioni, la maison di lusso guidata da Andrea Guerra e controllata da Miuccia Prada e Patrizio Bertelli starebbe valutando l’operazione con il supporto dei propri advisor. Tra questi, spicca la banca d’affari americana Citi, che avrebbe il ruolo di advisor per Prada nel potenziale accordo.
Non solo Versace, in vendita anche Jimmy Choo
Secondo rumors sempre più insistenti a partire da metà dicembre, Capri sarebbe intenzionata a vendere Versace insieme a un’altra griffe del suo portafoglio, Jimmy Choo. Per questo scopo, la holding avrebbe incaricato l’investment banking di Barclays di inviare il dossier ai potenziali acquirenti.
Tra i destinatari spicca Prada, che avrebbe ricevuto il dossier e lo starebbe attualmente valutando con il supporto dei suoi advisor finanziari e legali. La maison di lusso non ha voluto rilasciare commenti ai giornali. Tuttavia, Prada non sarebbe l’unico candidato: sul tavolo ci sarebbero anche offerte di altre conglomerate della moda e di diversi fondi di private equity. Un anno fa, lo stesso dossier era stato esaminato anche da Exor, la holding della famiglia Agnelli-Elkann, e da Kering.
Fatturato in calo per Versace dopo il crollo del lusso in Cina
Uno degli aspetti chiave della possibile cessione di Versace riguarda la valutazione del marchio in un contesto economico complesso, in cui il settore del lusso sta attraversando una fase di difficoltà. I multipli delle transazioni non raggiungono più i livelli di alcuni anni fa, rendendo l’operazione più delicata.
Capri Holdings aveva acquisito Versace nel 2018 dalla famiglia Versace e dal fondo americano Blackstone, con un investimento di circa 1,83 miliardi di euro. Sotto la guida del gruppo di John D. Idol, il marchio ha registrato una significativa crescita, superando nel 2023 un fatturato di 1,1 miliardi di dollari; ma il rallentamento della domanda globale, in particolare in Cina, ha frenato questa espansione. Nel secondo trimestre del 2023, il fatturato di Versace è infatti sceso del 28,2% rispetto all’anno precedente, attestandosi a 201 milioni di dollari, con una perdita operativa di 3 milioni di dollari.
Il precedente interesse nel 2018
Capri Holdings, che include anche i brand Michael Kors e Jimmy Choo, starebbe quindi ora esplorando nuove opportunità per valorizzare Versace. Questa riflessione arriva dopo il fallimento del progetto di fusione con Tapestry, un’operazione da 8,5 miliardi di dollari annunciata nel 2023. L’accordo avrebbe creato un gigante del lusso con brand come Coach, Kate Spade e Stuart Weitzman, ma è stato bloccato nell’ottobre 2024 da una sentenza del Tribunale Federale di New York per evitare il rischio di monopolio. La fusione, che avrebbe concentrato il 59% del mercato di riferimento in un unico conglomerato, era stata precedentemente approvata in Europa ma non ha superato lo scrutinio delle autorità statunitensi.
Dopo la mancata fusione con Tapestry, Capri Holdings avrebbe intensificato le sue valutazioni su Versace. Secondo indiscrezioni, Barclays è stata incaricata di esplorare strategie per valorizzare alcuni dei marchi del portafoglio, inclusa la celebre griffe della Medusa. Non è la prima volta che Prada manifesta interesse per Versace: già nel 2018, in occasione della cessione del marchio a Capri Holdings e dell’uscita del fondo Blackstone, la maison aveva esaminato il dossier, per poi decidere di non procedere.
Prada potrebbe sbarcare in Borsa
Prada, guidata da Miuccia Prada e Patrizio Bertelli e quotata alla Borsa di Hong Kong, sta valutando da mesi anche un dual listing a Piazza Affari, mossa che potrebbe rafforzare la sua posizione nel mercato italiano. L’acquisizione di Versace potrebbe accelerare la creazione di un polo del lusso italiano, consolidando il settore e rafforzando la competitività su scala globale.