C’è una linea sottile tra innovazione e tradizione e l’azienda Montecore le percorre ogni giorno con passo deciso, un marchio che ha fatto del capospalla non soltanto una capo d’abbigliamento ma un manifesto di eleganza dinamica, funzionalità, sartorialità e ingegno italiano, tutta ha inizio nel 2006 nelle Marche per volontà dell’imprenditore e designer Fabio Peroni che ebbe l’idea di creare un outerwear che sapesse fondere performance e stile, il brand dimostra da subito di essere lontano dalle logiche effimere delle mode del momento, Montecore sceglie invece di percorrere un’altra strada quella dell’eccellenza senza compromessi, ogni giacca, trench o altro capo diventano il risultato di un laboratorio di ricerca dove i tessuti tecnici si incontrano con tagli classici, sartoriali e dettagli sofisticati, il marchio non si limita a produrre abiti, ma racconta una visione dedicata a chi vive la città con spirito metropolitano senza rinunciare alla qualità dei materiali, alla ricercatezza del design e alla cura dei particolari, i capi sono pensati per un uomo contemporaneo desideroso di uno stile senza ostentazioni e con prestazioni prive di rigidità.
Nel cuore della filosofia Montecore c’è il techno-tailoring un connubio che potrebbe sembrare ossimoro ma che nelle loro collezioni diventa armonia, i tessuti termici e traspiranti, i trattamenti idrorepellenti, le strutture leggere ma resistenti convivono perfettamente con una vestibilità impeccabile e un’estetica senza tempo, il brand è capace di vivere il presente avendo sempre uno sguardo rivolto al futuro, rimanendo fedele al proprio DNA ma capace d’innovare senza nulla togliere all’artigianalità dei suoi capi che sono pensati non solo per essere belli, eleganti e performanti ma anche per durare nel tempo, abiti creati dalla maestria di artigiani locali per un nuovo modo di intendere la moda e il guardaroba maschile, meno legato alla stagionalità ma più attento alla funzionalità.
Per l’occasione QF Lifestyle ha incontrato Fabio Peroni, founder del brand che ha fatto della ricercatezza dei tessuti il proprio status operandi, per farsi raccontare aneddoti sulla storia della sua azienda e il nuovo progetto artistico “Beyond Time” creato insieme al designer e architetto Roberto Palomba per la collezione FW 25/26.
Cosa l’ha spinta nel 2006 a creare il brand Montecore?
Montecore nasce da un’esigenza molto chiara: dare una nuova forma al capospalla, un capo che consideriamo centrale nel guardaroba maschile. Nel 2006 ho sentito l’urgenza di superare le logiche stagionali e proporre un prodotto che unisse la qualità sartoriale all’innovazione dei materiali. L’idea era, ed è tuttora, quella di creare un abbigliamento che accompagni le persone nel tempo, con autenticità, funzione e stile.
Cosa intendete per esperti del settore outerwear di alta qualità?
Essere esperti significa conoscere a fondo ogni fase della progettazione, dalla ricerca dei materiali alla costruzione sartoriale, fino all’uso finale. Per noi l’outerwear non è semplicemente un capo che protegge: è una sintesi di estetica, comfort e prestazione. Sviluppiamo tessuti esclusivi, testiamo soluzioni tecniche, curiamo ogni dettaglio per garantire una qualità percepibile al primo sguardo e al primo tocco.
Le vostre creazioni sono un mix perfetto di sartorialità e innovazione: vogliamo parlarne?
Assolutamente sì. L’ibridazione è il nostro linguaggio. Utilizziamo materiali tecnici come l’aerotwill o tessuti giapponesi antistropiccio accanto a fibre nobili come lana vergine, seta o lino. L’innovazione è sempre al servizio della funzione, mai fine a sé stessa. Al contempo, non rinunciamo alla costruzione sartoriale: spalle pulite, tagli precisi, interni rifiniti. È questo mix a rendere i nostri capi davvero contemporanei.
Chi disegna le vostre collezioni?
Le collezioni nascono da una direzione creativa interna, che guido personalmente. Lavoriamo in modo corale, con un team di designer, modellisti e tecnici. Ogni stagione parte da un’idea forte, un sentimento, un’ispirazione funzionale o cromatica, e si sviluppa attraverso prove, prototipi, confronto. È un lavoro artigianale nel senso più nobile del termine.
Se dovesse dirmi tre elementi che vi contraddistinguono, quali sarebbero?
Direi: pulizia estetica, evoluzione materica e coerenza progettuale. I nostri capi sono riconoscibili per la loro essenzialità, ma sempre pensati per accompagnare la vita reale di chi li indossa. Non seguiamo le tendenze: le attraversiamo, costruendo una visione duratura e personale.
Le vostre collezioni sono interamente Made in Italy?
Montecore nasce in Italia e valorizza il sapere artigianale italiano, ma seleziona i materiali là dove vengono prodotti i migliori al mondo. Il nostro cashmere, ad esempio, proviene dalla Mongolia, mentre alcune fibre tecniche arrivano dal Giappone. L’obiettivo non è l’origine in sé, ma la qualità assoluta. Per offrire il meglio, selezioniamo il meglio da ogni parte del mondo, mantenendo una filiera tracciabile, responsabile e coerente con i nostri valori.
Sul tema della sostenibilità, come vi state muovendo?
Sostenibilità per Montecore significa innanzitutto durabilità: creare capi che resistano nel tempo e che non abbiano bisogno di essere sostituiti di stagione in stagione. Promuoviamo un modello di consumo più consapevole, lontano dalla logica del fast fashion.
Pitti Immagine Uomo oppure Milano Fashion Week: quale dei due eventi è per voi fondamentale?
Montecore ha scelto la Milano Fashion Week come piattaforma privilegiata per dialogare con stampa, buyer e interlocutori strategici. È un contesto che ci permette di raccontare il brand a livello concettuale ed esperienziale. In questo scenario si è inserita la presentazione del progetto artistico sviluppato insieme all’architetto Roberto Palomba per la prossima FW25/26. (un racconto concettuale e visivo capace di esplorare l’identità personale e collettiva attraverso il tempo, la collezione esprime con una perfetta coerenza stilistica capi costruiti con tessuti tecnici e materici tra sovrapposizioni fluide e volumi misurati, con palette naturali che vanno dal blu al grigio e beige N.d.R).
Quali sono le novità per il prossimo autunno/inverno?
La collezione FW25/26 amplia la nostra proposta con nuovi tessuti tecnici, capi reversibili e un’attenzione ancora più forte alla leggerezza e alla funzionalità. Stiamo lavorando su modelli versatili, adatti a diversi mercati e stagioni.
In termini di distribuzione, quali sono i vostri mercati di riferimento?
L’Italia resta un mercato centrale, ma il nostro focus è sempre più internazionale. Siamo presenti in Europa – Francia, Germania, Benelux – e in mercati strategici come Giappone, Corea del Sud e Medio Oriente. La nostra crescita passa da partnership selezionate e da retailer che condividono la nostra idea di valore, qualità e servizio.