Auto, chiude storico stabilimento italiano: 300 lavoratori a casa

La Magneti Marelli ha annunciato la chiusura della fabbrica di componentistica per l'automotive di Crevalcore, nel Bolognese, scatenando le proteste dei sindacati

Pubblicato: 23 Settembre 2023 19:08

Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Sono circa 300 i lavoratori che rischiano il posto con la chiusura della fabbrica della Magneti Marelli di Crevalcore, nel Bolognese. La multinazionale di componentistica ha comunicato la volontà di spegnere le macchine dello storico stabilimento a gennaio 2024 nel corso dell’aggiornamento sullo stato degli impianti del gruppo in Italia con i sindacati Fim, Fiom, Uilm e Uglm. Una decisione che ha scatenando le proteste delle sigle e delle istituzioni.

La chiusura

Nel corso dell’incontro l’azienda ha motivato la decisione di chiudere lo stabilimento specializzato nella produzione di collettori di aspirazione aria e di pressofusi di alluminio, entrambi componenti per l’automotive, sottolineando il calo della domanda dei motori endotermici che oggi porta a un utilizzo del 45% della capacità produttiva, con un calo atteso anno dopo anno fino ad arrivare al 20% nel 2027, senza che sia in programma alcun investimento sulla transizione all’elettrico.

Dietro allo stop alla produzione ci sarebbe anche un negativo risultato economico, che porterebbe il gruppo a registrare per quest’anno perdite pari a circa 6 milioni di euro, anche a causa del costo dell’energia.

La protesta

La reazione dei sindacati non si è fatta attendere con la richiesta a Marelli “di rivedere la sua decisione” e al Governo “di convocare immediatamente un tavolo istituzionale di confronto”.

“È da tempo difatti che chiediamo riconversioni per le fabbriche legate al motore termico – scrivono in una nota congiunta Fim Fiom Uilm e Uglm – senza le quali la chiusura di Crevalcore sarà solo la prima di una lunga serie, così come chiediamo di concentrare le risorse pubbliche sulle leve che possono salvaguardare e rilanciare l’industria di esportazione. È su queste priorità che si deve concentrare l’interesse del Ministero del Made in Italy e delle Imprese, trasformando le dichiarazioni di principio sull’automotive in atti concreti” (qui abbiamo raccontato del boom delle auto elettriche anche nel mercato italiano).

Di fronte alla chiusura dello stabilimento di Crevalcore è andata in scena uno sciopero di 8 ore indetto dalle sigle negli stabilimenti del gruppo in tutta Italia.

Sulla decisione di Marelli è intervenuto anche il presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini: “Noi siamo disponibili a discutere di qualsiasi forma di conversione o ristrutturazione industriale ma noi non possiamo accettare una cessata attività del tutto immotivata. Noi siamo qui al fianco di lavoratrici e lavoratori non solo perché dobbiamo garantire loro il futuro, ma anche perché siamo convinti che questa chiusura non abbia alcun senso.”

Gli esuberi

A rischiare il posto di lavoro nella Magneti Marelli non sarebbero però soltanto i dipendenti di Crevalcore. Nella sede di Sulmona, in provincia dell’Aquila, si attende l’esito delle trattative con Stellantis per le forniture future, dalle quali dipenderà il numero di esuberi atteso nel 2024 tramite il contratto di solidarietà e che dovrebbe aggirarsi tra i 135 e i 100 lavoratori.

Un altro taglio di 162 addetti dovrebbe essere previsto per lo stabilimento di Bari, dove la Marelli produce anche per Porsche e Maserati e dove sarà spostata parte delle lavorazioni di Crevalcore.

Nella fabbrica di sistemi di scarico di Caivano, in Campania, confluiranno i volumi di un polo secondario dello stabilimento di Venaria Reale, ma, spiegano i sindacati, l’azienda dovrà compensare il progressivo calo di volumi causato dalla elettrificazione delle vetture Stellantis con prodotti di settori diversi dall’automotive, in particolare attraverso forniture a veicoli commerciali per cui è già in corso una trattativa con Iveco (qui abbiamo parlato della chiusura di uno stabilimento storico della Stellantins a Melfi).

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