L’infortunio sul lavoro si verifica quando un evento traumatico avvenuto sul posto di lavoro impedisce il regolare svolgimento della prestazione lavorativa, per un tempo di almeno tre giorni. Per i giorni di assenza dal lavoro, al dipendente non è prevista la retribuzione ma, a coprire questo periodo ci pensa l’INAIL, l’Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro.
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Infortunio: cosa copre l’INAIL
L’INAIL funziona come una normale assicurazione, è obbligatoria per legge (D.P.R. n. 1124 del 1965) e garantisce prestazioni sanitarie specifiche e di ottenere un indennizzo in caso di infortunio. L’entità dell’indennizzo percepito varia a seconda dell’evento traumatico e delle conseguenze riportate dal lavoratore.
Viene considerato infortunio sul lavoro l’evento traumatico che provoca un danno alla salute del lavoratore (o la morte) e che provoca l’inabilità al lavoro per almeno tre giorni. All’interno dell’infortunio per lavoro è compreso anche il cosiddetto infortunio in itinere, vale a dire l’evento traumatico che si verifica nel tragitto tra l’abitazione del lavoratore e il luogo di lavoro (e viceversa). L’INAIL copre anche tutte le spese mediche, gli esami diagnostici e le terapie riabilitative sostenute dal lavoratore durante l’infortunio, a patto che siano prescritte o autorizzate dall’Ente stesso.
Come viene pagato l’infortunio sul lavoro
L’infortunio sul lavoro viene pagato sia dal datore di lavoro che dall’INAIL. Il giorno in cui si verifica l’incidente viene considerato lavorativo a tutti gli effetti e viene quindi pagato al 100% dal datore di lavoro, questo anche se l’infortunio si verifica al mattino. Sono pagati dal datore di lavoro anche i primi tre giorni di infortunio, detti periodo di carenza. Dal 4° giorno in poi è l’INAIL a farsi carico del pagamento del lavoratore, con i seguenti parametri:
- dal 4° al 90° giorno di infortunio, viene erogato il 60% della retribuzione giornaliera;
- dal 91° giorno fino alla fine dell’infortunio, viene erogato invece il 75% della retribuzione giornaliera;
Tale retribuzione viene calcolata sulla base della retribuzione dei 15 giorni precedenti l’infortunio. Non c’è un limite alla percezione dell’indennità, ma il lavoratore deve comunque considerare il proprio CCNL di riferimento per poter conservare il posto di lavoro. Inoltre, il lavoratore che subisce un incidente sul lavoro non è soggetto a visita fiscale presso il proprio domicilio. Diverso è invece il caso in cui l’infortunio sia dovuto a una malattia pregressa: in questo caso l’infortunio sul lavoro si trasforma in malattia.
In caso di infortunio sul lavoro: ecco come comportarsi
Quali sono i passaggi che il dipendente deve fare quando si verifica un infortunio sul lavoro? La prima cosa da fare è avvertire immediatamente l’azienda o il datore di lavoro per non perdere giorni di indennizzo. Successivamente, il lavoratore deve sottoporsi a visita medica e fornire all’azienda il certificato medico, la data di rilascio e il codice identificativo, che servono per compilare la dichiarazione di infortunio. È compito della struttura sanitaria che ha rilasciato il certificato inviare lo stesso all’INAIL. Le spese di trasporto del lavoratore presso il pronto soccorso o l’ambulatorio INAIL sono a carico del datore di lavoro.
Se la prognosi supera i tre giorni, la denuncia di infortunio va inviata all’INAIL entro due giorni da quando si verifica l’incidente o, nel caso di morte, entro 24 ore. A questa dichiarazione vanno aggiunti i dati retributivi necessari al calcolo della retribuzione giornaliera. Tali dati non vanno inviati nel caso in cui la prognosi sia inferiore a tre giorni.
L’infortunio sul lavoro è indennizzabile e che l’INAIL fornisce assistenza economica ai lavoratori colpiti da un infortunio sul lavoro.