Il 2023 sarà l’Anno europeo delle Competenze

L’UE si propone, per il 2023, di incoraggiare molteplici azioni finalizzate alla promozione della competitività, della partecipazione e del talento.

Donatella Maisto

Esperta in digital trasformation e tecnologie emergenti

Dopo 20 anni nel legal e hr, si occupa di informazione, ricerca e sviluppo. Esperta in digital transformation, tecnologie emergenti e standard internazionali per la sostenibilità, segue l’Innovation Hub della Camera di Commercio italiana per la Svizzera. MIT Alumni.

Nel suo discorso sullo stato dell’Unione 2022 la Presidente del Commissione europea Ursula von der Leyen ha proposto di proclamare il 2023Anno europeo delle Competenze“, per rafforzare la competitività dei cittadini europei, concentrare meglio gli investimenti, cooperare con le imprese, le cui esigenze devono necessariamente essere correlate con le aspirazioni dei cittadini dell’Unione e con la forza attrattiva dei talenti nell’Unione.

Sulla scia di quanto annunciato dalla Presidente Ursula von der Leyen nel suo discorso sullo stato dell’Unione 2022, la Commissione ha adottato la proposta per proclamare il 2023 Anno europeo delle Competenze.

Anno europeo delle competenze, gli obiettivi

Prendendo le mosse dai successi dell’Anno europeo dei giovani 2022, nel 2023 l’obiettivo è quello di rivolgere l’attenzione sulle persone per dotarle delle competenze necessarie per soddisfare le esigenze del mercato del lavoro, attraverso un processo formativo costante nell’arco della vita lavorativa di ogni cittadino, garantendo, anche attraverso finanziamenti mirati, inclusività nella riqualificazione e pieno dispiegamento del potenziale dei talenti.

L’Anno europeo delle Competenze va ad inserirsi anche nel perseguimento degli obiettivi del Decennio digitale e del Green Deal per sostenere le imprese, in particolare le PMI, nell’assumere, formare e mantenere i talenti.

La transizione verde e digitale sta aprendo nuove opportunità per i cittadini e per l’economia dell’UE. Questa prospettiva estremamente positiva, per dare i suoi frutti, tuttavia, necessita la predisposizione delle competenze atte ad affrontare con successo i cambiamenti del mercato del lavoro e partecipare alla vita sociale e democratica dell’UE, senza discriminazioni, garantendo equità e giustizia, contribuendo anche alla crescita sostenibile, all’innovazione e al miglioramento della competitività.

I dati

La necessità di focalizzare l’attenzione per il prossimo anno sulle competenze nasce dalla lettura attenta di alcuni dati.

Oltre tre quarti delle imprese dell’UE incontrano difficoltà a trovare lavoratori con le competenze necessarie. I dati Eurostat indicano che solo il 37% degli adulti ha l’abitudine di seguire percorsi di formazione.

L’indice di digitalizzazione dell’economia e della società mostra che, in Europa, 4 adulti su 10 e 1 persona su 3 che lavora non dispongono delle competenze digitali di base.

Già nel 2021 era emersa la carenza di competenze per 28 tipologie di attività lavorative, che spaziavano dall’edilizia all’assistenza sanitaria, dall’ingegneria e all’informatica, con una domanda crescente di lavoratori, sia di quelli altamente qualificati che di quelli scarsamente qualificati.

A tutto ciò si registra anche una scarsa rappresentanza femminile nelle professioni e negli studi di natura tecnologica: solo 1 informatico su 6 e 1 laureato in discipline STEM su 3 è donna.

Promozione, garanzie e attrazione

Gli Stati membri hanno già messo in moto dei meccanismi volti ad incoraggiare l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita del lavoratore approvando gli obiettivi sociali dell’UE per il 2030, in base ai quali almeno il 60% degli adulti dovrebbe partecipare, ogni anno, ad attività di formazione, presentando già il loro contributo nazionale al conseguimento di tale obiettivo.

Tali azioni costituiscono una milestone per raggiungere, entro il 2030, l’obiettivo di un tasso di occupazione di almeno il 78%. In base alla bussola per il digitale 2030, entro tale anno, nell’UE, almeno l’80% degli adulti dovrebbe possedere almeno le competenze digitali di base e dovrebbero essere impiegati 20 milioni di specialisti delle TIC, mentre un numero maggiore di donne dovrebbe essere incoraggiato a svolgere tali attività professionali.

Con l’Anno europeo delle Competenze, la Commissione europea, di concerto con il Parlamento europeo, gli Stati membri, le parti sociali, i servizi per l’impiego pubblici e privati, le Camere di Commercio e dell’Industria, gli erogatori di istruzione e formazione, i lavoratori e le imprese, propone di imprimere nuovo slancio all’apprendimento lungo tutto l’arco della vita:

Per conseguire questi obiettivi la Commissione:

Le iniziative UE già a supporto dello sviluppo delle competenze

Vi sono già in atto numerose iniziative UE per sostenere le competenze e aumentarne la diffusione. In particolare:

I finanziamenti per investire nelle competenze

Sono disponibili ingenti finanziamenti dell’UE e un rilevante sostegno tecnico per sostenere gli investimenti degli Stati membri finalizzati al miglioramento del livello delle competenze e alla riqualificazione. In particolare:

A questo elenco si aggiungono altri programmi che possono sostenere lo sviluppo delle competenze, ovvero:

Il Parlamento europeo e il Consiglio discuteranno la proposta della Commissione, tenendo conto dei pareri del Comitato economico e sociale europeo e del Comitato delle regioni.

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