Congedo parentale in Manovra, tre mesi all’80% del salario

La Manovra 2025 estende il congedo parentale retribuito all'80% da due a tre mesi, offrendo un supporto economico maggiore ai genitori con figli piccoli

Pubblicato: 16 Ottobre 2024 19:59

Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Il governo ci riprova, e questa volta punta dritto al congedo parentale. Tra le novità della Manovra 2025, emerge una misura che potrebbe cambiare il modo in cui i genitori affrontano i primi anni di vita dei figli: i mesi di congedo parentale pagati all’80% passano da due a tre. Ad annunciarlo è stato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, durante la conferenza stampa di presentazione della legge di Bilancio.

Congedo parentale: più tempo retribuito per i genitori

Fino a ieri, i genitori che decidevano di prendersi una pausa dopo il congedo obbligatorio per prendersi cura dei figli potevano contare su due mesi pagati all’80%, ma solo se questo periodo veniva utilizzato entro il sesto anno di vita del bambino. Con la nuova Manovra, il governo fa un passo in avanti, portando i mesi retribuiti all’80% a tre.

Il congedo parentale facoltativo (quello che viene dopo la maternità o paternità obbligatoria) resta comunque un gioco di equilibrismi tra entrambi i genitori, che dovranno spartirsi i mesi a disposizione. Ma la possibilità di avere un mese in più di congedo pagato meglio potrebbe fare la differenza.

Incentivi alla natalità, ma per chi?

Non si tratta solo di congedo parentale. Il governo punta a sostenere le famiglie con una serie di misure, stanziando 1,5 miliardi di euro per incentivare le nascite e alleviare i costi legati alla crescita dei figli. Ma c’è un piccolo dettaglio: a ricevere i sostegni saranno solo quei nuclei familiari che rientrano entro determinati parametri di reddito. Ad esempio, il contributo per gli asili nido, che potrebbe arrivare fino a 3.600 euro all’anno, sarà destinato alle famiglie con più figli, ma ancora una volta, solo quelle con redditi più bassi.

Detrazioni fiscali per le famiglie numerose

Un altro punto sul tavolo è il nuovo sistema di detrazioni fiscali che mira a favorire le famiglie numerose con redditi medio-bassi. Secondo quanto anticipato dal viceministro Maurizio Leo, chi guadagna meno potrà contare su maggiori agevolazioni fiscali, mentre i più ricchi vedranno ridursi gli sconti attuali. Il meccanismo prevede tetti di reddito che potrebbero essere fissati a 50.000 e 100.000 euro, con meno sconti per chi supera tali soglie. Un modo per premiare chi si trova in difficoltà economica, ma che lascerà probabilmente qualche scontento tra i redditi più alti.

Sgravi per le mamme lavoratrici

Non manca poi una conferma attesa: gli sgravi sui contributi per le mamme lavoratrici con almeno due figli. L’intenzione è aiutare chi vuole tornare al lavoro dopo la nascita dei figli, ma senza l’assillo di una busta paga ridotta dai contributi da versare. Un piccolo aiuto, certo, ma che può fare la differenza in un bilancio familiare già provato dalle spese quotidiane.

Carta Dedicata a Te, un aiuto per pochi

Rifinanziata anche la Carta Dedicata a Te, un aiuto per le famiglie in difficoltà economica, ma con un taglio: il finanziamento per il 2025 scende a 500 milioni di euro, rispetto ai 676 milioni dell’anno scorso. Una riduzione che potrebbe sollevare qualche polemica, visto l’aumento delle difficoltà economiche per molti italiani.

Mille euro per i nuovi nati, ma solo con l’Isee giusto

Il nuovo contributo, chiamato Carta dei nuovi nati, è dedicato a chi avrà un bambino nel 2025, e sarà di mille euro. Una cifra che sembra generosa, fino a quando non si considera che il tetto massimo per ottenere il sussidio sarà fissato a un Isee di 40.000 euro. Ciò significa che molte famiglie dovranno fare i conti con questa limitazione per accedere ai fondi. Ma, con una buona fetta dei 10 milioni di famiglie italiane che rientrano in questa fascia di reddito, il governo prevede di destinare diverse centinaia di milioni di euro a questa misura.

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