Le competenze digitali avanzate sono ormai un fattore determinante per trovare lavoro, soprattutto nel 2025. Secondo uno studio di Irvapp-Fondazione Bruno Kessler e del Center on Social Inequality Studies, chi possiede digital skill avanzate ha un +7,6% di possibilità di essere assunto rispetto a chi non le ha.
Eppure, in Italia, esiste ancora un grande problema di mismatch tra le competenze richieste dalle aziende e quelle effettivamente possedute dai giovani. Vediamo quali e come ottenerle.
Indice
Trovare lavoro: cosa cercano le aziende
In Italia il problema del mismatch delle competenze è particolarmente sentito. Le aziende cercano digital skill avanzate, ma molti giovani non le possiedono. Questo divario tra domanda e offerta è uno dei motivi principali della disoccupazione giovanile nel nostro Paese.
Paolo Barbieri, professore di Sociologia economica all’Università di Trento e coordinatore del Csis, promotore della ricerca assieme al professor Antonio Schizzerotto, ha spiegato che “è fondamentale fornire ai nostri studenti quelle competenze digitali che li aiuteranno a farsi strada in un mercato del lavoro sempre più globale e qualificato”.
Le competenze digitali più richieste non sono quelle generiche come l’uso di Office o dei social media, ma competenze avanzate come:
- linguaggi di programmazione (es. Python, Java, C++);
- big Data e algoritmi per l’analisi dei dati e lo sviluppo di intelligenza artificiale:
- cloud computing per la gestione e l’implementazione di infrastrutture digitali;
- cybersecurity per proteggere i dati aziendali;
- software scientifico-statistici (es. MATLAB, R).
Secondo lo studio Irvapp, queste competenze aumentano le probabilità di trovare lavoro del 7,6% per ruoli manageriali e del 6,7% per posizioni tecniche.
Mismatch e giovani italiani
Il problema principale, come riporta lo studio, è la mancanza di investimenti nelle competenze Stem (Science, Technology, Engineering, Mathematics) da parte del sistema educativo italiano. In Italia, solo il 16% dei laureati proviene da facoltà Stem, contro il 25% della Germania e il 22% del Regno Unito.
L’Italia infatti investe meno degli altri Paesi europei in formazione digitale e Stem. Secondo un rapporto della Commissione Europea, il nostro Paese spende solo l’1,3% del Pil in istruzione terziaria, mentre la media europea è del 2,1%.
La mancanza di investimenti si traduce in scarsa preparazione digitale (anche se stanno aumentando i risultati in matematica) e in un mismatch tra le competenze dei giovani e le esigenze delle aziende. Non è un caso che in Italia oltre il 30% dei giovani laureati faccia lavori che non richiedono una laurea.
Antonio Schizzerotto, co-promotore della ricerca, ha sottolineato come l’Italia stia rimanendo indietro perché il nostro sistema scolastico e universitario non prepara adeguatamente gli studenti alle esigenze del mercato del lavoro digitale.
Come acquisire competenze digitali avanzate?
Nel Regno Unito le competenze digitali contano più del titolo di studio, mentre in Italia e Germania sono un valore aggiunto al raggiungimento della laurea e fanno la differenza durante la selezione.
Per avere più chance di trovare lavoro, Paolo Barbieri ha elencato quali competenze aumentano le probabilità di trovare lavoro. I suggerimenti sono i seguenti:
- corsi online su Coursera, edX, Udemy per imparare competenze avanzate;
- certificazioni riconosciute (es. AWS, Google Cloud, Cisco) per dare credibilità al curriculum;
- stage e tirocini in aziende tech per fare esperienza pratica;
- hackathon e progetti open-source per dimostrare le proprie capacità tecniche.