Amazon licenzia 30mila dipendenti: tagli per l’IA al via immediatamente

Almeno 30mila persone saranno licenziate da Amazon, soprattutto negli uffici, per colpa delle assunzioni eccessive durante il lockdown e dell'intelligenza artificiale

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Diverse fonti di stampa tra cui l’agenzia Reuters hanno riportato che Amazon starebbe per licenziare oltre 30mila dipendenti dei suoi uffici. Si tratta principalmente quindi di impiegati, ruoli che hanno visto un ampliamento di personale improvviso durante la pandemia e che stanno diventando troppo costosi per l’azienda.

La decisione, se fosse confermata, sarebbe in linea con quanto dichiarato in estate dal Ceo dell’azienda Andy Jassy, che ha anticipato come l’AI avrebbe presto cambiato la forza lavoro di Amazon grazie soprattutto ai chatbot e agli agenti.

Amazon licenzia 30mila dipendenti

La notizia dei licenziamenti è stata confermata anche dal Wall Street Journal e dalla rete Cnbc, citando in entrambi i casi fonti indipendenti. Dovrebbero partire addirittura da oggi, 28 ottobre. Amazon non ha ancora confermato ufficialmente quanto riportato e nemmeno il numero delle persone che perderanno il lavoro, stimate attorno alle 30mila.

Non si tratta però di lavoratori dei magazzini, ma di impiegati degli uffici. È il secondo licenziamento di massa di Amazon negli ultimi quattro anni, con l’ultimo che risale al 2022, quando a perdere il lavoro furono in 27mila. La multinazionale dà lavoro a 350mila persone in tutto, quasi 20mila delle quali si trovano in Italia.

Le assunzioni durante la pandemia

Questi licenziamenti erano comunque in parte attesi. Come molte altre società tecnologiche, Amazon aveva assunto molti lavoratori durante il lockdown seguito alla pandemia da Covid-19. In quel periodo, tra il 2020 e il 2021, il lavoro per le società che operano attraverso internet era improvvisamente aumentato e diversi analisti avevano immaginato un mondo che non sarebbe più tornato alle abitudini precedenti.

Gli investimenti hanno seguito questa visione, con potenziamenti improvvisi di molti uffici. Passata la pandemia, però, queste previsioni non si sono avverate e la domanda di servizi online, seppur aumentata, è tornata in linea con la crescita precedente alla pandemia. Questo ha comportato quindi ondate di licenziamenti non solo in Amazon, ma in tutte le grandi aziende del settore:

Il ruolo dell’AI

Diversi analisti hanno però legato questi licenziamenti anche ad alcune dichiarazioni di Andy Jassy, il Ceo di Amazon, risalenti a giugno 2025. Parlando dell’impatto dell’intelligenza artificiale sulla forza lavoro, il dirigente aveva dichiarato:

È difficile sapere esattamente dove tutto questo si rifletterà nel tempo, ma nei prossimi anni prevediamo che ciò ridurrà la nostra forza lavoro aziendale complessiva.

In particolare, le tecnologie che stanno rendendo alcuni ruoli sempre meno necessari sono:

Nel primo caso a essere colpiti sono soprattutto gli operatori dei servizi clienti. Molte delle lamentele e dei problemi degli utenti infatti possono essere gestiti attraverso l’intelligenza artificiale, senza bisogno di un intervento umano. Gli agenti invece sono ancora una tecnologia in fase di sviluppo, ma permetteranno di automatizzare diverse funzioni. Le prime applicazioni si stanno vedendo in questi giorni nei browser AI come Atlas di OpenAI.

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